FONDI – Ritrovato reperto romano trafugato nel ’79
È stata ritrovata in territorio extralaziale dai militari del Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Napoli la testa romana di età imperiale trafugata dall’allora aula consiliare del Comune di Fondi nel lontano 1979.
La preziosa opera, interamente realizzata in marmo bianco, è stata individuata nel corso di un’attività investigativa finalizzata al rinvenimento di reperti archeologici a casa di un privato e associata al territorio di appartenenza grazie al meticoloso aggiornamento della banca dati nazionale.
Questa mattina il comandante del Nucleo, specializzato nell’individuazione di beni antichi rubati, si è personalmente recato a Fondi, con la sua squadra, per il riconoscimento della testa da parte del direttore del Museo Civico, il dottor Alessandro De Bonis, alla presenza del sindaco Beniamino Maschietto e degli assessori Vincenzo Carnevale e Claudio Spagnardi.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della restituzione ufficiale del reperto, che avverrà nel mese di giugno, quando le indagini saranno ufficialmente concluse.
«Il ritrovamento è a tutti gli effetti un tassello della storia della città che torna al suo posto – spiega il direttore del Museo civico Alessandro De Bonis – si tratta di una testa di un uomo di età adulta, probabilmente un togato romano, realizzata da una scuola imperiale di stampo periferico come si evince dalla cesellatura di barba e capelli. Questa opera appartenne a Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, madre di Tiberio e cittadina illustre del territorio oggi ricadente nella città di Fondi. La testa fa parte della storia antica ma anche recente: dopo essere stata custodita a lungo nell’allora museo, ebbe maggiore visibilità con l’utilizzo della sala espositiva ad aula consiliare fino a quando, n1l 1979, venne rubata».
Si tratta di un’altra importante notizia archeologica, la terza in pochi giorni, per la città di Fondi. A distanza di ben 42 anni, del resto, nessuno sperava più nel ritrovamento del reperto.