PATRICA – Il Comune vota la rigenerazione in aree produttive e degradate

Venerdì  pomeriggio l’Amministrazione di Patrica ha deliberato in Consiglio Comunale un atto di indirizzo politico che impegna il Consorzio ASI ad attivare la Rigenerazione Urbana all’interno delle Aree Produttive e le aree degradate.

Un percorso amministrativo che riteniamo possa avere diverse finalità e che in Italia probabilmente non è stato mai approfondito, l’art.4 infatti prevede di riqualificare e promuovere zone con presenza di funzioni eterogenee e tessuti edilizi disorganici o incompiuti nonché di complessi edilizi e di edifici in stato di degrado o di abbandono o dismessi o inutilizzati o in via di dismissione o da rilocalizzare;

Il progetto di Rigenerazione dell’Area ASI del Comune di Patrica può rappresentare una occasione unica per affrontare non solo il tema delle aree produttive ma più in generale per includere riflessioni e proporre azioni in materia di impresa, territorio sostenibile, città sostenibile, mobilita sostenibile, energia sostenibile.

Questo Progetto permetterebbe di creare le condizioni affinché si possa instaurare un nuovo e più dinamico rapporto con i territori contenuti nel perimetro ASI soprattutto in termini di previsioni urbanistico edilizie introducendo principi quali il cambio d’uso, la delocalizzazione e la perequazione come strumenti della rigenerazione urbana e territoriale.

Oggi scegliere di gettare le basi per la costituzione di un vero e proprio “Parco Tecnologico” è la mission che l’Amministrazione di Patrica si prefigge di attivare in sinergia con l’ASI.

In questi mesi ho avuto modo di rappresentare al Presidente Francesco De Angelis che ha mostrato interesse e disponibilità, questa occasione.

La variante Permaflex seppur diversa dal nostro deliberato è comunque significativa della visione del Consorzio a recepire input dai territori.

Le misure se coordinate e sistematizzate consentirebbero, in caso di interesse privato, la trasformazione di ampie zone, in aree miste con possibilità di investimenti non esclusivamente industriali, questo sarebbe di fatto un segnale essenziale anche sulla questione ambientale perché ridurrebbe notevolmente le aree a disposizione di impianti che trattano rifiuti.

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