FROSINONE – Ottaviani: “Raddoppio dell’ospedale non rinviabile”

Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, presenterà, nei prossimi giorni, la richiesta formale di finanziamento del raddoppio dell’ospedale di Frosinone, per un ammontare intorno ai 35 milioni di euro, ritenendo l’operazione ormai non più rinviabile, all’esito della valutazione dei risultati epidemiologici e sanitari, conseguenti allo stato di emergenza attualmente presente su tutto il territorio provinciale.

“L’ospedale di Frosinone è quasi totalmente dedicato al Covid-19, ormai, da oltre un anno. Tale situazione, oltre a comportare una riconversione difficile e, spesso, critica con la specializzazione in ambito pandemico da Sars-CoV-2, contemporaneamente sta producendo un evidente rallentamento – se non, addirittura, la cancellazione, di fatto – della cura e dell’assistenza per le altre patologie, soprattutto quelle per le quali sono necessari percorsi diagnostici e terapeutici di una certa durata e complessità. E ciò, a prescindere dall’enorme lavoro profuso da parte della manager Pierpaola D’Alessandro e dagli operatori sanitari, medici e paramedici, i quali più che in corsia, sembrano ormai militari in trincea, sicuramente non al riparo dai fendenti che arrivano da ogni dove. Siamo in procinto di trovare una soluzione, forse, per il Covid, in un futuro abbastanza prossimo ma, nello stesso periodo, avremo moltissimi casi di persone che si ammaleranno e rischieranno di venir meno per patologie cardiologiche, neurologiche e, soprattutto, oncologiche, poiché gli spazi fisici sono oggettivamente insufficienti. Ecco perché è indispensabile procedere al raddoppio dell’ospedale del capoluogo, peraltro facilmente attuabile nella zona dell’attuale mega-parcheggio, distinguendo l’attività del padiglione centrale da quella di un secondo e ulteriore plesso, nel quale portare avanti attività differenziate e, nel caso, anche complementari. È inconcepibile pensare che, anche nel medio periodo, e non solo in questa fase di emergenza, l’unico ospedale di un capoluogo di provincia, con mezzo milione di residenti, sia costretto a dirottare altrove i pazienti, attivando una mobilità di persone che porta con sé ulteriori criticità e sofferenze per il malato e per la stessa famiglia. Credo che in un periodo in cui continuiamo a sentir parlare di investimenti di decine o centinaia di miliardi di euro, anche per il centro-sud, tramite fonti di finanziamento statali o comunitarie, solo pensare di escludere il comune capoluogo della provincia di Frosinone da queste opportunità, soprattutto in materia sanitaria, sarebbe l’ultimo dei crimini da tenere lontani dal nostro territorio”. 

Lo scorso ottobre, su questo stesso tema, si è pronunciato il consiglio comunale di Frosinone, approvando all’unanimità la mozione urgente avente a oggetto la richiesta di destinare i fondi europei all’ampliamento dell’assistenza ospedaliera del capoluogo. Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, aveva infatti proposto che una quota degli oltre 200 miliardi di euro concessa attraverso il Recovery Fund fosse utilizzata all’ampliamento dello Spaziani. In particolare, il sindaco Ottaviani ha sottolineato: “L’ampliamento della struttura può costituire una proposta di altissimo livello e utile, non solo per l’intera provincia di Frosinone, ma per tutto il basso Lazio, peraltro una delle poche rientranti nei requisiti di sostenibilità, di innovazione sanitaria e di investimenti infrastrutturali, che sono alla base delle condizioni di ammissibilità per i progetti finanziati dall’Europa con lo strumento del Recovery Fund. Il fatto che l’intero consiglio comunale di Frosinone, superando le normali differenze tra maggioranza e minoranza, abbia approvato la mozione all’unanimità costituisce sicuramente un elemento di cui la politica regionale e nazionale dovrà tenere conto, nella ridistribuzione delle risorse straordinarie provenienti dall’Europa”. L’assise civica, per il tramite del sindaco, ha quindi impegnato il presidente della Regione Lazio e la giunta regionale a destinare una quota sufficiente di risorse finanziarie del Recovery fund, per realizzare un sostanziale ampliamento della struttura esistente, con la costruzione di un edificio dedicato al DEA di II livello, collegato all’ospedale Spaziani, dotato di tutte le più moderne attrezzature tecnologiche.  

L’assise, inoltre, aveva chiesto ai parlamentari e ai consiglieri regionali eletti dal territorio di unirsi a tale richiesta, per sostenere unitariamente questa importante battaglia di dignità sanitaria e per continuare a garantire ai cittadini adeguata assistenza sanitaria, anche in termini di efficacia ed efficienza delle prestazioni e a garanzia dei LEA. 

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