FROSINONE – Al Matusa la rievocazione delle Marocchinate
Si è tenuta ieri mattina, presso la scultura dal titolo “Viola”, collocata dall’amministrazione all’ingresso del Parco del Matusa, la commemorazione organizzata dal Comune di Frosinone in occasione della giornata dedicata alle vittime delle marocchinate. Erano presenti il sindaco, Nicola Ottaviani, l’assessore alle pari opportunità, Nohemy Graziani, il direttore dell’accademia di Belle Arti, Loredana Rea, il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, le autrici dell’opera con la professoressa Giusy Milone, oltre al critico d’arte Alfio Borghese e alla professoressa Fausta Dumano.
“Anche se la storia è sempre scritta dai vincitori – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – non dobbiamo dimenticare le responsabilità di coloro che si sono macchiati di crimini terribili e il dolore delle vittime innocenti. Una ferita – quella delle migliaia di donne, ma anche uomini e bambini, che hanno perso la vita o sono state segnate, per tutta l’esistenza, da malattie, pregiudizi e sofferenze indicibili – che resta indelebile, impossibile da rimarginare. Con l’iniziativa di oggi, intendiamo unirci al grido di dolore delle donne e di tutte le vittime delle marocchinate, espressione della sofferenza di una terra intera, condannando, una volta di più, ogni azione carica di violenza, di odio, di disumanità”. “Questa giornata – ha dichiarato l’assessore Graziani – costituisce monito e testimonianza soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, che mostrano grande empatia e partecipazione ogni qualvolta si affronti questo tema. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che questi crimini continuano a essere perpetrati in tutti i conflitti in ogni parte del mondo. È necessario contrastare la violenza di genere, in qualsiasi contesto e sotto ogni forma si presenti, sia che si tratti di molestie, aggressioni fisiche e verbali”.
La scultura è stata collocata nel Parco del Matusa a novembre 2020, insieme all’opera dedicata a Camilla, regina dei Volsci, realizzata da Elena Sevi. Nel corso della manifestazione, è stato recitato anche un commovente passo da “La Ciociara” di Alberto Moravia, da cui Vittorio de Sica ha tratto il film premio Oscar.
“Viola” è testimone e testimonianza delle atrocità a cui sono state sottoposte le donne violentate dai militari marocchini incorporati nell’esercito francese durante la seconda guerra mondiale. Proprio ai famigerati goumier, dopo aver attraversato la linea Gustav tedesca a Cassino, il generale Alphonse Juin avrebbe concesso 50 ore di diritto di preda. Lo stupro come ricompensa, il furto e la violenza come premio. Ore terribili per le popolazioni inermi e stremate della Ciociaria e non solo: il fenomeno sarebbe iniziato già dal luglio 1943 dopo lo sbarco alleato in Sicilia, proseguendo poi nel resto della penisola. Si sarebbe arrestato solo nell’ottobre del ’44 alle porte di Firenze, quando il corpo di spedizione francese fu trasferito in Provenza.