FROSINONE – Il Comune ricorda la violenza delle Marocchinate

Il Comune di Frosinone, su indicazione del sindaco, Nicola Ottaviani, parteciperà alla giornata dedicata alle vittime delle marocchinate. L’iniziativa si terrà oggi, martedì 18 maggio alle 8 presso la scultura, dal titolo “Viola”, collocata dall’amministrazione all’ingresso del Parco del Matusa. L’opera – un mezzobusto in bronzo alto 80 centimetri – è stata realizzata da Cecilia e Veronica Caponera, Sara Carbone, Valentina Coccarelli, Giulia Iacovacci, Alice Napoli e Michela Reali (allora allieve del Liceo Artistico di Frosinone) nel 2015, in creta, in occasione della manifestazione “Sculture in Piazza” a piazzale Vittorio Veneto, curata da Alfio Borghese. A dirigere le allieve dell’Anton Giulio Bragaglia l’insegnante Giusy Milone, valente scultrice, che oggi insegna arte a Tivoli. Le allieve e la professoressa Milone parteciperanno all’iniziativa, unitamente al sindaco, Nicola Ottaviani. Nel corso della manifestazione, sarà recitato anche un passo da “La Ciociara” di Alberto Moravia, da cui Vittorio de Sica ha tratto il film premio Oscar. “Viola” è testimone e testimonianza delle atrocità a cui sono state sottoposte le donne violentate dai militari marocchini incorporati nell’esercito francese durante la seconda guerra mondiale. Proprio ai famigerati goumier, dopo aver attraversato la linea Gustav tedesca a Cassino, il generale Alphonse Juin avrebbe concesso 50 ore di diritto di preda. Lo stupro come ricompensa, il furto e la violenza come premio. Ore terribili per le popolazioni inermi e stremate della Ciociaria e non solo: il fenomeno sarebbe iniziato già dal luglio 1943 dopo lo sbarco alleato in Sicilia, proseguendo poi nel resto della penisola. Si sarebbe arrestato solo nell’ottobre del ’44 alle porte di Firenze, quando il corpo di spedizione francese fu trasferito in Provenza. “Con la partecipazione del Comune di Frosinone alla giornata dedicata alle vittime delle marocchinate – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani – vogliamo ricordare tutte le migliaia di donne stuprate, molte uccise insieme a mariti, bambini e genitori. A ciò si aggiungano le terribili conseguenze a cui sono state sottoposte le sopravvissute alle violenze perpetrate dai goumier. Malattie e sofferenze indicibili hanno segnato l’esistenza di queste donne che, in alcuni casi, sopraffatte dal ricordo di quanto subito e da ingiusti pregiudizi, sono giunte a commettere gesti estremi.  

Su tutte loro, fino a qualche tempo fa, sembrava caduto l’oblio, perché escluse dalla narrazione della storiografia tradizionale: le loro storie sono state rimosse dalla coscienza morale collettiva. Con l’iniziativa del 18 maggio, invece, intendiamo unirci al grido di dolore di queste donne e di tutte le vittime delle marocchinate, espressione della sofferenza di una terra intera, condannando, una volta di più, ogni azione carica di violenza, di odio, di disumanità”. 

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