BOVILLE ERNICA – Alberi tagliati al ‘Montorli’, Iozzi: Erano un pericolo
Gli alberi fanno bene al corpo e allo spirito, producono ossigeno per i polmoni e rilassano corpo e mente, ma quando diventano un pericolo questo va eliminato. Soprattutto se a rischio ci sono la sicurezza e l’incolumità dei nostri bambini. È il consigliere comunale delegato alle Strutture sportive e alla Manutenzione, Giacomo Iozzi, a tornare sulla drastica decisione che l’Amministrazione comunale si è vista costretta a prendere per le 21 piante a ridosso del campo sportivo Montorli, di cui tredici Cedrus Libani e otto Cupressus Leilandy abbattute, dopo che nei giorni scorsi sull’argomento era già intervenuto il sindaco Enzo Perciballi.
Quelle piante a ridosso dello stadio Montorli hanno arrecato gravi danni al terreno di gioco – spiega il consigliere Iozzi che nella vita è un provetto calciatore –. La colla rovina il tappeto sintetico e impedisce che possa essere pettinato. Degli aghi, poi, non ne parliamo: sono pericolosissimi soprattutto per i bambini. Senza contare il pericolo che la sporgenza dei rami causavano sull’area di gioco e sugli spogliatoi. Sarebbe bastata una folata di vento per rischiare che qualcuno di essi potesse piombare addosso a qualcuno. Già in passato è accaduto che se ne siano staccati diversi precipitando sul terreno di gioco. Fortunatamente in quel momento l’impianto sportivo era chiuso. Ho frequentato tantissimi campi di calcio e mai ho trovato alberi intorno. Un motivo ci sarà. Nel nostro caso erano addirittura attaccati alla recinzione.
A proposito dei danni provocati dalle radici Iozzi fa notare come in qualche Comune limitrofo li hanno dovuti abbattere addirittura lungo le strade per le crepe e le voragini che hanno creato nell’asfalto. Figurarsi gli effetti negativi che possono produrre sul fondo di un campo di calcio con conseguente pericolo di gravi infortuni.
Del resto, lo stesso primo cittadino Perciballi ha già spiegato quale fosse il livello di minaccia rappresentato dalla presenza di quelle piante” e della “conseguente necessità di abbatterle.