FORMIA – Riemerse le due bitte d’ormeggio di epoca romana

“Individuati in occasione di recenti lavori subacquei di ripristino della scogliera del porticciolo di Caposele in Formia, colpita lo scorso dicembre da una mareggiata, questa mattina sono stati recuperati nello specchio acqueo interno al porto due elementi architettonici riconducibili a delle bitte d’ormeggio di epoca romana.
Sin dal momento della prima individuazione, all’esito di un’accurata analisi e di un confronto con simili reperti, veniva confermava la natura e provenienza dei manufatti, parte integrante del molo di epoca romana; e delle peschiere della limitrofa “Villa Marittima”, inserita nel contesto dell’area archeologica di Caposele. Il recupero è stato possibile grazie all’intervento dell’operatore subacqueo abilitato, Salvatore Gonzales;– lo stesso che aveva effettuato il primo avvistamento e riconoscimento dei reperti – che ha imbragato le due bitte che sono state poi sollevate sul molo tramite un autogru e, successivamente, trasferite, per la successiva esposizione al pubblico, presso l’adiacente museo, il tutto secondo le indicazioni impartite dalla dott.ssa Chiara Delpino della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le Provincie di Frosinone e Latina.
Alle operazioni hanno presenziato, sugellando la rilevanza dell’evento, il Commissario Prefettizio del Comune di Formia, Dott.ssa Silvana Tizzano ed il Comandante della Capitaneria di porto di Gaeta, Capitano di Fregata Federico Giorgi. La cornice di sicurezza in mare è stata garantita dalla motovedetta CP 2112 e dal gommone GC A 68 della Guardia costiera, che hanno operato in contatto con il personale militare presente in banchina, coordinato dal titolare dell’Ufficio Locale Marittimo di Formia, C° 1 Cl. Michele Danza. L’impegno operativo della Guardia Costiera, nel contesto delle più ampie attività d’istituto finalizzate alla salvaguardia della vita umana in mare ed alla sicurezza della navigazione, in questa particolare circostanza si inserisce nel quadro della vigilanza e sorveglianza sui beni del patrimonio archeologico sommerso.
Grazie alla collaborazione inter-istituzionale è stato possibile consegnare alla collettività un’ulteriore testimonianza della ricchezza storica della nostra costa e dell’importanza, anche culturale, che riveste la risorsa mare.”

COMUNICATO STAMPA