SORA – Carica incompatibile con la professione, Eugenia Tersigni si dimette da consigliera comunale
L’amore grande che ho sempre nutrito per la mia splendida città, mi ha portato, durante l’estate scorsa, ad accettare la candidatura a sindaco per le elezioni del 3 e 4 ottobre. Ho riflettuto tanto in merito, perché ho sempre pensato che essere sindaco di Sora fosse un impegno morale/politico/amministrativo davvero grande nei confronti dei cittadini. Di certo non avevo niente da chiedere né da avere dalla politica, né tanto meno cercavo un “posto di lavoro”. Con una squadra fantastica, composta da persone straordinarie, dotate di grande competenza e di profondi valori, ho presentato ai sorani un progetto pulito, chiaro e trasparente, fatto di tanta coerenza e di proposte serie, importanti e soprattutto attuabili. Per scelta di tutta la squadra abbiamo tracciato la linea della discontinuità con la maggioranza De Donatis, così come quella di una politica differente: la buona politica! Ben 5702 cittadini “liberi”, che ringrazio ancora con tutto il mio cuore, al turno di ballottaggio, hanno abbracciato il nostro progetto e gli hanno dato fiducia, votandolo. Per il bellissimo clima creatosi, pur non avendo vinto le elezioni, considero la nostra una grande vittoria comunque. Abbiamo creduto in una politica diversa e innovativa, onesta e trasparente, priva di meccanismi clientelari e di vecchi assi/accordi, fatti più o meno sottobanco, che hanno portato Sora ad essere il fanalino di coda dell’intera provincia.
Contro abbiamo avuto tutto “il modo” clientelare di pensare, tutti i partiti, tutti coloro che da sempre trovano sussistenza grazie alla vecchia politica.
La maggioranza dei votanti ha scelto di continuare a operare così come è sempre stato. Nella consapevolezza che ogni popolo merita il governo che ha, resteremo sempre dalla parte della brava gente perché crediamo in principi e valori profondi che sicuramente fanno la differenza. Come è noto a tutti, nella vita sono un dirigente apicale dell’Amministrazione Provinciale. Da circa dieci giorni prima della presentazione delle liste, nel massimo rispetto della norma e dell’opportunità, ho ottenuto la collocazione in aspettativa e subito dopo i risultati elettorali mi sono rivolta ad esperti della materia per poter avere il quadro normativo corretto relativo alla compatibilità del mio rientro in servizio, fissato al 9 novembre p.v., ed il ruolo di consigliere comunale. Spiegavo ciò proprio ultimamente, durante un’intervista. Purtroppo tale approfondito studio, conclusosi venerdì scorso, ha evidenziato l’esistenza di incompatibilità tra la coesistenza dei due ruoli. Così, nella giornata di ieri, tramite pec, ho inoltrato ufficialmente al comune di Sora le mie dimissioni da consigliere. Mentirei se non dicessi che mi è dispiaciuto davvero tantissimo essere costretta a tale decisione, ma purtroppo, così come ho sempre detto, non conosco la “ricetta magica” che permette ad alcuni politici di vivere senza lavorare. Faccio parte della gente normale che ha un mutuo da onorare, due figli da crescere e tante bollette da pagare a fine mese. Quindi la mia scelta è obbligata seppur immensamente dolorosa.
Di certo, però, l’animo è rincuorato dalla consapevolezza che il mio impegno sociale non verrà meno, sia nella mission di difesa dell’ambiente e della salute dell’intero territorio provinciale, sia nel restare al fianco dei consiglieri eletti del nostro gruppo che saranno sempre pronti a difendere la legalità e tutti i cittadini sorani con un’opposizione attenta e puntuale che vigilerà sull’operato dell’Amministrazione Di Stefano sempre in modo costruttivo. Il tutto nel nome di un grande amore per Sora.
In merito al fango sparso sulla mia persona da un giornalino locale che sarebbe associato per voce di popolo, non so se a ragione, alla famiglia Di Stefano, ci tengo a precisare che personalmente sono stata educata alla correttezza ed al rispetto delle leggi a differenza forse di chi scrive ascoltando solo chi parla vivendo nei bar. La campagna elettorale è finita da tempo e la strumentalizzazione del nulla, propria della comunicazione e della politica più becera, fa solo tanta tristezza perché fa pensare ad un ritorno al passato di trenta anni fa.
Sono convinta che Sora meriti qualcosa di meglio perché è una città speciale che può e deve stare al passo coi tempi, cambiare con essi e guardare al futuro in modo costruttivo, vedendo oltre e lontano. Animata da questa convinzione profonda, sarò sempre, seppur con un ruolo diverso, al fianco dei sorani.
Ad maiora Sora!
Eugenia Tersigni