ARNARA – Il Comune apre alle celebrazioni per Arturo Ciacelli: votato all’unanimità il sostegno al Comitato

Nell’ultima seduta di Consiglio svoltasi durante la settimana, il Comune di Arnara ha votato all’unanimità la Delibera n. 7 per offrire il proprio sostegno al costituendo Comitato celebrativo nazionale dedicato al suo figlio più illustre, il pittore futurista Arturo Ciacelli. L’idea nata dai co-eredi dell’artista sarà formalizzata direttamente al Ministero della Cultura secondo la rituale procedura prevista dalla circolare ministeriale DGERIC n. 5 del 28 febbraio scorso, in cui il dicastero di Via del Collegio Romano a Roma ha chiarito “che non sono ammissibili istanze di istituzione relative a personaggi della cultura ancora in vita” e dato che il Ciacelli è scomparso nel 1966, la pratica ministeriale risulta di fatto proponibile. Massimo Fiori, primo cittadino del piccolo borgo medioevale, ha precisato che questa iniziativa rappresenta “un’opportunità eccezionale ed anche storica, che vede impegnato con i suoi familiari il Dott. Maurizio Lozzi, Consigliere regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, pro-nipote del Ciacelli, il quale sta lavorando ad un programma per il 140nnale della nascita del nostro illustre cittadino che cadrà proprio l’anno prossimo”.
Qualora il Ministero riconoscerà la dovuta titolarità al Comitato celebrativo nazionale, l’intera comunità arnarese sarà protagonista di un programma triennale di celebrazioni ed eventi che la vedranno al centro di attività culturali dedicate al Futurismo, una corrente artistica per la quale Arturo Ciacelli è diventato famosissimo in tutta Europa, dopo aver esposto in tutta Italia, in Svezia, in Danimarca, in Norvegia, in Francia, in Austria e, tra i tanti nomi illustri, collaborato con Gabriele D’Annunzio e Friedrich Nietzsche. L’auspicabile ricaduta di turismo culturale nel piccolo borgo medioevale porterà non pochi vantaggi economici agli operatori della zona e permetterà l’inserimento di Arnara, almeno per un primo triennio, nei circuiti legati non solo ad un turismo di “toccata e fuga”, ma anche stanziale.

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