SABAUDIA – Il Parco e la Commedia, dal 22 luglio la 12esima edizione
Una nuova avventura è pronta per essere raccontata. Diciassette nuove storie, tutte di un fiato dal 22 luglio al 6 agosto, compongono il racconto di un’avventura che si rinnova dal 2011. Sabato alle 21 si schiude il sipario sulla XII edizione de Il Parco e la Commedia, sedici serate per diciassette spettacoli immersi nello scenario del Parco Nazionale del Circeo. Il teatro incontra – nuovamente – la natura e la cavea del Centro visitatori nel cuore verde di Sabaudia è pronta ad accogliere la serata inaugurale della rassegna promossa dalla Pro Loco Sabaudia, in collaborazione con la Città di Sabaudia e il Parco Nazionale del Circeo, con i patrocini di Regione Lazio, Consorzio Pro Loco Circe, Latium Experience e UILT – Unione italiana libero teatro.
Il teatro a cielo aperto del Centro visitatori torna a essere punto di riferimento delle notti estive per tutti coloro che scelgono di scoprire o ritrovare quello spazio di condivisione nato nel segno del coinvolgimento e della partecipazione e che, come scelta consolidata in queste dodici edizioni, continua a veicolare anche le cose più serie tramite eventi che rimangono all’insegna della leggerezza. Si torna quindi a sorridere, a commuoverci, a emozionarci, a dire cose complesse con parole semplici come il teatro del Parco e la Commedia ha dato la possibilità di fare in tutti questi anni.
Dalla prima edizione, nell’estate 2011, con poco più di una manciata di spettacoli, ne è stata fatta di strada. Sul palco della cavea del Parco si sono avvicendate compagnie teatrali provenienti da tutta Italia e grandi nomi del panorama culturale: Gianni Minà, Neri Marcorè, Luca Barbarossa, Massimo Gramellini, Antonio Pennacchi, solo per citarne alcuni, anche se peculiarità della rassegna è sempre quella di affidare il proprio racconto a compagnie professioniste che si avvicendano alle tante e rappresentative realtà del teatro amatoriale che hanno visto nascere e crescere il loro talento e passione in questo territorio, con particolare attenzione anche a quei soggetti che fanno del linguaggio teatrale uno strumento terapeutico e d’integrazione, come l’esempio della “Diaphorà” o di Claudio Corinaldesi e dei ragazzi de “La Rete”. Quella scommessa iniziale oggi da’ il benvenuto alla XII edizione, un lungo lasso di tempo che rappresenta una rarità per una manifestazione – la più longeva per Sabaudia a eccezione della Ciclonatura – ma che fa sentire i suoi effetti ben oltre questa contingenza.
«Anno dopo anno vedo crescere – come nelle parole del presidente della Pro Loco Sabaudia Gennaro Di Leva – questo progetto, e come un figlio che cresce non merita disattenzione alcuna. Si avvicendano persone e tante professionalità, e si continua ad assecondare l’intento originario che anima la rassegna: essere un regalo, in uno dei luoghi rappresentativi che sentiamo più nostro, per la città di Sabaudia e per tutti coloro che la scelgono. Il Parco e la Commedia rappresenta ormai un incubatore di idee attraverso cui ognuno concorre a formulare la propria idea più bella per questo territorio: chi sceglie compagnie e spettacoli componendo il racconto di una nuova edizione, chi allestisce gli ambienti attraverso gli elementi naturali che tutto racchiudono, chi illumina le scene e i percorsi che a queste conducono. Tante professionalità che con il loro apporto del tutto gratuito portano in scena una rassegna di dialogo e collaborazione che richiede molti sforzi e tantissimi soggetti coinvolti. A tutti coloro che ci permettono di sognare, progettare e realizzare Il Parco e la Commedia da XII edizioni va il mio immenso grazie».
Una nuova stagione densa di emozioni sta per cominciare. Il valore e la qualità delle proposte sono il presupposto per essere riconosciuti e attesi, ne è prova la crescente attenzione di tutto coloro che vivono Il Parco e la Commedia come luogo di appartenenza, di incontro, di dialogo e di scambio. Uno spazio vivo, vitale, accogliente, aperto a nuovi stimoli e ad altrettante nuove modalità che assecondano il bisogno e il piacere di raccontare e ascoltare storie. La commedia continua a essere il genere eletto della rassegna, ma ritmata da piacevoli fuori tema in un continuo succedersi di comicità e momenti di grande commozione, incessanti rimandi tra alto e basso, prosa e poesia, tratti distintivi di un racconto lungo dodici anni.
Se c’è un filo rosso che attraversa le storie di questa XII edizione è proprio l’oggi, l’attualità o forse, più compiutamente una riflessione su il nostro tempo: ed ecco che De Filippo – come nella serata inaugurale – tende il suo sguardo a un quanto mai urgente “oggi”, il ruolo delle donne viene riletto attraverso un personalissimo “femminile singolare”, o ancora viene tratteggiato il tempo in cui l’età avanza tanto quanto la solitudine, ma anche l’amicizia, l’amore che illuminano i lati più oscuri lasciandosi contaminare dall’incanto. Il tempo segna anche l’atteso ritorno di Elisabetta Femiano che, a cent’anni dalla nascita di Maria Callas, omaggia una delle artiste più acclamate del secolo scorso nello spettacolo “Divina”, e ancora l’ultra quarantennale esperienza di Giancarlo Loffarelli insieme a Le Colonne che, con “Brillante Novecento”, presenta come in una carrellata-narrazione la nobile e popolare tradizione del teatro umoristico che tanto ha informato di sé la cultura teatrale prima e televisiva poi del XX secolo. Soltanto in uno degli appuntamenti divenuto tratto peculiare di una rassegna che guarda sempre al futuro, la pomeridiana dedicata ai bambini, si viene catapultati in una Londra in cui avviene la magia senza tempo di Mary Poppins. Ma la riflessione sul nostro presente irrompe nuovamente in “Ciao Mattia Torre”, un omaggio targato Palco-19 al brillante sceneggiatore, tra i più attenti a raffigurare l’attualità attraverso il filtro del sempre puntuale umorismo, nei suoi monologhi come nelle stesure televisive o cinematografiche; ma anche “Tradizioni in movimento” che racconta e interpreta il ricco patrimonio delle danze popolari per “custodirne il fuoco” e al contempo coinvolgere e invitare tutti a unirsi alla festa. E ancora tempo, di Vita ma anche di Morte, come nella “Dentro Roma” del Matutateatro in cui la tenerezza pasoliniana si posa ancora con mano lieve e commovente su quei ragazzi che possono essere tanto di ieri quanto di oggi, assecondando una narrazione che segue un andamento cinematografico in grado di cogliere e rappresentare la realtà “in presa diretta”.
In un’unica sequenza tanti ritorni e qualche novità, ma il sipario della serata inaugurale, sabato alle 21, si apre con la compagnia, da sempre vicina a Il Parco e la Commedia, Insieme per Caso che si confronta ancora una volta, mantenendo inalterata la puntuale delicatezza che rappresenta da sempre la cifra stilistica del gruppo teatrale romano, con un capolavoro di De Filippo: “Il sindaco del rione Sanità (oggi)”. L’eterna lotta tra il bene e il male attraversano i tre atti firmati da Eduardo nel 1960, così come la vita del protagonista, Antonio Barracano, solo accidentalmente coevo al suo tempo, ma che in realtà accarezza una nobile e primitiva visione del mondo, alimentata dal ricordo del suo passato e dal desiderio di un avvenire migliore. Un uomo che non è “padrino”, come precisò lo stesso De Filippo, ma che ha vissuto sulla propria pelle l’ingiustizia e che, per sfiducia negli uomini, si fa giustizia da sé, sperando che si realizzi alla fine un mondo che sia “meno rotondo e un poco più quadrato”.
Cambio di scena e domenica 23, sempre alle 21, è protagonista la commedia brillante a episodi “Game lover” di Alessandra Merico, anche nei panni di protagonista insieme a Enzo Casertano, che passa in rassegna la vita di una coppia riproponendo il primo conflitto tra tutti: quello tra un uomo e una donna. Sull’altalena del matrimonio fra momenti felici e piccole crisi si consuma la vita dei due protagonisti: una quotidianità rubata per raccontare la tragicomica storia di questa coppia che cerca di stare al passo con la modernità e col mutamento dei costumi del paese, in una messa a fuoco sull’evoluzione dei rapporti sentimentali e sul loro andamento dal punto di vista sociale e antropologico. Un confronto serrato, condito da situazioni paradossali e rivelazioni sorprendenti.
Lunedì 24 è invece la volta dell’Associazione culturale SetteZeroTre che presenta “Una questione di soldi”. Cosa faresti se trovassi nella tua borsa 1.735.000 sterline? Henry Perkins, impiegatuccio qualunque in un’azienda qualunque, si scontra con un evento tanto casuale quanto destabilizzante innestando una serie di interrogativi e situazioni serrate. Cosa fare? Restituire i soldi? Andare dalla polizia? Scappare con il malloppo? Tante strade, ma dopotutto è solo una questione di soldi.
L’evento, come è stato fin dalla prima edizione, manterrà la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione.