GAETA – Sulle tracce degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia: approdato al porto cittadino il Klizia

Italiani per nascita, italiani per scelta, italiani due volte. È approdato a Gaeta il “Klizia”, protagonista di un percorso lungo oltre 800 miglia, organizzato dall’Associazione Egea, nell’ambito del progetto “Ritorno alla Terra dei Padri”, per tenere accesa una luca sulla memoria. L’imbarcazione, partita il 30 luglio da Fertilia, in Sardegna, ripercorrerà il viaggio compiuto da 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, che si concluderà nel mese di ottobre a Trieste, con la partecipazione alla suggestiva “Barcolana”. 

Gaeta è stata l’ultima tappa tirrenica di un itinerario che tocca 4 nazioni – Italia, Francia, Croazia e Slovenia – e 26 città: Alghero, Stintino, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Porto Vecchio, Solenzara e Bastia (Corsica), Livorno, Punta Ala, Porto Ercole, Civitavecchia, Ostia Antica, Anzio; e ancora sull’Adriatico, Ancona, Rimini, Porto Garibaldi, Ferrara, Chioggia, Venezia, Caorle, Grado, Trieste, Muggia, Pirano (Slovenia) e Rovigno (Croazia).  

Il progetto vanta la Media Partnership della RAI, il supporto della Guardia Costiera e il contributo di numerosi Enti pubblici, Istituzioni e partner privati. Oltre 32 gli Enti patrocinatori, tra i quali Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione Sardegna, Regione Lazio, Comuni e Associazioni. Non poteva mancare il Comune di Gaeta, Terra che ospitò ben tre campi profughi e migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, offrendo rifugio sicuro presso le caserme dismesse presenti in città, “Vittorio Emanuele II”, “Cavour” e “Cosenz”. 

E proprio dall’ex Caserma Cosenz, oggi Palazzo della Cultura, è partita la visita dell’equipaggio del Klizia alla scoperta di Gaeta e dei tanti luoghi della memoria presenti in Città. Ad accogliere il Comandante Giulio Marongiu – esule di Pola e 85 anni compiuti da pochi giorni in navigazione -, Mauro Manca – nipote di esuli fiumani e figlio della signora Rossana che nacque proprio a Gaeta -, Giuseppe Bellu – rappresentante della comunità veneta e ferrarese che trasformò Fertilia in un luogo produttivo – e tanti altri uomini e donne arrivati per l’occasione dalla Sardegna, è stato il Sindaco Cristian Leccese, che ha voluto portare un saluto di benvenuto: «Avervi qui è per noi una forte emozione. Gaeta è infatti una Città di emigranti, ma che ha saputo sempre accogliere tutti, tanto che numerosi furono i profughi che col tempo si integrarono nella nostra Comunità e rimasero qui. Non dimentichiamo la tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, manteniamo viva la memoria, ricordando il passato per costruire un futuro migliore, celebrando i valori del rispetto e della convivenza civile».

Il gruppo ha potuto visitare l’ITS “Fondazione Caboto”, grazie alla disponibilità di Clemente Borrelli e Lino Sorabella, e il Museo del Mare, accompagnato da Luigi Passeggio e Giacomo Gallo, dell’Associazione “Gaeta e il Mare”. 

Cerimonia di accoglienza ufficiale questa mattina in Aula Consiliare, alla presenza dell’Assessore Lucia Maltempo e del Consigliere comunale Michela Di Ciaccio, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale; dell’Avv. Civita Di Russo, Vicecapo di Gabinetto Vicario del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca; del Capitano di Corvetta Nicola Pontillo, Vicecomandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, che ha sottolineato come «il “Ritorno alla Terra dei Padri” possa essere anche il titolo della vita di ogni marinaio»; di Daniela Stemberger, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Roma-Latina; in rappresentanza della Camera di Commercio Latina-Frosinone, Felice D’Argenzio e Annibale Mansillo, tra i promotori del passaggio del “Klizia” a Gaeta.

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