GALLINARO – Recuperare la cultura dei frutti antichi: progetto Arsial, domenica la presentazione

Domenica 28 gennaio 2024 alle ore 17 presso l’Aula consiliare del Comune di Gallinaro si terra la manifestazione FRUTTI ANTICHI PER RIMANERE GIOVANI. L’iniziativa, organizzata in occasione della conclusione del progetto vedrà anche la presentazione di un volume dedicato alla storia dei frutti dimenticati della Val di Comino, in particolare la Prugna di Gallinaro, studiata e inserita dall’Arsial tra i frutti in via di estinzione.

“FRUTTI ANTICHI PER RIMANERE GIOVANI”

Il programma prevede: i saluti di Mario Piselli sindaco di Gallinaro, di Nicola Celestino, presidente del Centro Anziani “La Seminatrice”, di Lucia Gabriele presidente della e di Asia Tamburrini della Pro Loco; gli interventi degli esperti dell’Arsial e di Luca Leone del Museo del Novecento e della Shoah. Modera Lucia Gabriele. Al termine degli interventi, seguirà aperitivo e degustazione ricette della tradizione. Il progetto è stato realizzato dal Centro Anziani “La Seminatrice e dal Comune di Gallinaro, dalla Coop. Sociale “La Chiocciola” grazie all’Avviso pubblico per la selezione di progetti, attività ed iniziative innovative in favore dell’invecchiamento attivo, promosso dalla Regione Lazio.

OBIETTIVO DEL PROGETTO

Strutturare azioni finalizzate a contribuire a recuperare e tramandare i frutti antichi e dimenticati come la Lecina di San Gerardo, un tempo coltivata nel territorio di Gallinaro e della Val di Comino. Il coinvolgimento degli iscritti al Centro anziani si è dimostrato stimolante e ha dato loro l’opportunità di porsi come memoria attiva nel trasmettere saperi e tradizioni culturali spesso sconosciuti alle nuove generazioni. L’iniziativa si contestualizza in un territorio che vede da qualche anno un ritorno alle attività agricole anche da parte delle generazioni più giovani, sempre più interessati a proporre prodotti d’eccellenza: il Cannellino di Atina, il Pecorino di Picinisco, l’olio dell’Oliva marina di San Donato, i tartufi di Campoli Appennino e nuove coltivazioni: zafferano, farro, canapa.

LA LECINA DI SAN GERARDO

Chiamata in onore del santo patrono, questa susina (prugna) raggiunge la piena maturazione tra la fine di luglio e l’inizio di agosto: dai racconti tramandati avveniva l’11 agosto, giorno della festa patronale. Oggi il frutto è incluso nel Registro Volontario Regionale delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario a rischio di erosione con la denominazione “Prugna di Gallinaro”. È conosciuto dalle generazioni più anziane e con una certa difficoltà si trova in commercio. Nei tempi passati, era utilizzata in cucina. Le storie e le ricette di un tempo corredano questa pubblicazione, nata per diffondere la conoscenza di questo interessante prodotto della terra.

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