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Il Parco e la Commedia ha fatto โ€œ13โ€. Oggi, Sabato 20 luglio si schiude il sipario sulla serata inaugurale della XIII edizione della rassegna teatrale promossa dalla Pro Loco Sabaudia, in collaborazione con la Cittร  di Sabaudia e il Parco Nazionale del Circeo, con i patrocini di Regione Lazio, Confcommercio Lazio Sud e UILT-Unione italiana Libero Teatro. Diciassette nuove storie attraverso sedici serate โ€“ dal 20 luglio al 4 agosto โ€“ tessono il racconto di unโ€™avventura che si rinnova, trasformandosi, dal 2011, lรฌ dove tutto รจ nato: la cavea del Centro visitatori nel cuore verde di Sabaudia, dove il teatro incontra la natura.
Il palcoscenico a cielo aperto torna a essere punto di riferimento delle notti estive per tutti coloro che scelgono di scoprire o ritrovare quello spazio di condivisione nato nel segno della partecipazione che, come scelta consolidata in queste tredici edizioni, continua a veicolare anche le cose piรน serie tramite eventi che rimangono allโ€™insegna della leggerezza. Si torna quindi a sorridere, a commuoverci, a emozionarci, a dire cose complesse con parole semplici come il teatro del Parco e la Commedia ha dato la possibilitร  di fare in tutti questi anni. Dalla prima edizione, nellโ€™estate 2011, con poco piรน di una manciata di spettacoli, ne รจ stata fatta di strada. Grandi nomi del panorama artistico culturale si sono avvicendati a piccole ma rappresentative realtร  del teatro amatoriale, assecondando quel ritmo e quel continuo scambio tra registri differenti, alto e basso, lirico e prosaico, complessitร  e leggerezza, sperimentazione e tradizione, divenuti cifra stilistica di un racconto lungo tredici anni.
ยซAbbiamo fatto โ€œ13โ€ โ€“ come nelle parole di Gennaro Di Leva, presidente della Pro Loco Sabaudia โ€“ non solo perchรฉ abbiamo la possibilitร  di assistere allโ€™evoluzione di un progetto del quale oggi non potremo fare a meno, di cui festeggiamo il traguardo delle tredici edizioni, ma anche perchรฉ si รจ rafforzata la rete di persone che sostiene la manifestazione: i tanti partner economici e quelle professionalitร  indispensabili che consentono di portare in scena quel grande spettacolo che riteniamo essere Il Parco e la Commedia. Figure spesso nellโ€™ombra ma che hanno tutte un ruolo determinante perchรฉ lo spettacolo prosegue sempre dietro le quinte, ben oltre la scena, per dar voce a una rassegna teatrale impegnativa che esige sempre piรน cura, attenzione, professionalitร  e rapporti di fiducia crescenti come รจ la qualitร  della proposta artistica offerta. Si rinnova lโ€™intento originario che anima la manifestazione: essere un regalo per la Cittร  e per quanti continuano a sceglierla in un luogo, quale รจ il Parco Nazionale del Circeo, che รจ per noi centrale tanto per lโ€™identitร  della rassegna quanto per questi territori e per Sabaudiaยป.
Se cโ€™รจ un filo rosso che attraversa le storie della XIII edizione รจ proprio quello dellโ€™identitร , unโ€™identitร  sofferta, inframmezzata, a volte rincorsa in una continua e intensa ricerca di se stessi. Ed ecco che Pirandello fa irruzione attraverso una delle sue pagine piรน note, Uno, nessuno e centomila nellโ€™interpretazione di Giovanni Pannozzo, o in uno dei testi ritenuti piรน originali e controversi, Sogno (ma forse no), insieme allโ€™altrettanto onirica dimensione del monologo La trappola, portati in scena nei due atti unici firmati Gigi Palla e Gabriela Praticรฒ. Si avvicendano storie di vizi e fragilitร  dalle quali forse nessuno รจ mai veramente al sicuro, di difficoltร  comunicative e incapacitร  di comprendere tanto lโ€™altro da sรฉ che quel sรฉ perso in una facciata di appagante felicitร . Si succedono sedute di gruppo improvvisate o programmate in cui mentre si tentano di celare le proprie compulsioni si nutre la segreta speranza di guarire. Ma poi irrompe una dichiarazione a rovesciare tutte le premesse: Io sono matto, come nellโ€™ode alla libertร  espressiva di Erasmo da Rotterdam e al suo Elogio della follia in cui la voce di Gianmarco Cucciolla si propone di riscattare e celebrare la figura del giullare, presentandola in tutta la sua complessitร  e ricchezza come simbolo di resistenza culturale.
In unโ€™unica sequenza tornano gli anni โ€™50: la Roma pasoliniana in bianco e nero disegnata dal Matutateatro con Garbatella, il periodo immediatamente precedente la legge Merlin tra tavoli dove ognuno consuma i propri sentimenti tra finzioni e ipocrisie, come in Locanda Angelina. Ma la storia identitaria di una nazione fa irruzione rievocando la tragedia di Marcinelle โ€“ come nellโ€™appuntamento di apertura โ€“ o nel balzo temporale offerto da diecigiugnoventiquattro, pluripremiato spettacolo scritto e interpretato da Giancarlo Loffarelli e dalla compagnia teatrale Le Colonne che gode del patrocinio del โ€œComitato nazionale per le celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteottiโ€.
E poi il tempo si sospende per lasciare spazio al mito: Circe e le sue tante identitร , di donna, ninfa, maga, amante che ha dovuto scegliere se appartenere al mondo divino o a quello dei mortali imparato ad amare, accettando una metamorfosi tanto interiore quanto moderna che lโ€™ha resa โ€œdea dalla voce umanaโ€. E il tempo riappare in Generazione X, una riflessione semiseria su ciรฒ che sono i cinquantenni di oggi, raccontata da Lorenzo Marone che dai palchi dei numerosissimi premi letterari โ€“ Selezione Bancarella, Premio Giancarlo Siani, passando per lo Stresa โ€“ sale sul palcoscenico a cielo aperto del Parco e la Commedia. Il comico e il tragico si inseguono per svelare la poesia della vita e di tutti coloro che, misurandosi con gli altri, sono in grado di dare un senso alla rotta e incontrare la propria identitร .
Tanti ritorni e qualche novitร , ma il sipario della serata inaugurale, sabato alle 21, si apre con la compagnia Insieme per Caso che si confronta con la commedia di Gianni Clementi Grisรน, Giuseppe e Maria, diretta e interpretata da Angelo Grieco. Le vicende ruotano tutte attorno a Don Ciro, il parroco del paese che, tra confessioni sacramentate e non, รจ testimone involontario di una complicata vicenda che vede coinvolte due sorelle (Rosa, sposata con Antonio emigrato allโ€™estero, e Filomena, zitella) e il farmacista del paese. A fare da sfondo un tragico fatto di cronaca: il disastro di Marcinelle, la miniera belga nella quale lโ€™8 agosto del โ€™56 persero la vita 262 persone, tra cui 136 immigrati italiani. โ€œUna storia italianaโ€ โ€“ e non solo โ€“ e unโ€™Italia dove i sogni si affidavano spesso al pallone, ai treni da prendere con le valige di cartone, a una canzone, ma anche a una miniera lontana.
Cambio di scena e domenica 21, sempre alle 21, รจ protagonista SPQR โ€“ Quando Roma ancora non cโ€™era. Quello che sappiamo sulle origini di Roma appartiene in genere piรน al mito che alla storia. Piรน alla leggenda che alla realtร . Piรน alla fantasia che alla veritร . Ma che cosโ€™era veramente Roma allโ€™inizio della sua storia? Lo spettacolo, ideato e diretto da Gigi Palla e Gabriela Praticรฒ, รจ lโ€™esito del laboratorio integrato dellโ€™Associazione Il Ponte APS-ASD per la difesa e i diritti dei diversamente abili, un appuntamento che rientra tra quelle realtร  cui la rassegna vuole dare voce e valorizzare, come giร  intrapreso negli anni attraverso le collaborazioni con le associazioni Diaphorร  e La Rete.
Tutti gli spettacoli, ad eccezione dellโ€™appuntamento dedicato ai bambini, saranno trasmessi anche in diretta sulla pagina Facebook de Il Parco e la Commedia. Lโ€™evento, come รจ stato fin dalla prima edizione, manterrร  la gratuitร  dโ€™ingresso, grazie allโ€™imprescindibile sostegno economico di attivitร  produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione.

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