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“Cittร dellโOlio e Cittร del Vino del Lazio sostengono lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica ma lanciano un grido dโallarme contro le speculazioni e lโabusivismo green attraverso la stesura di un Manifesto che chiede alla Regione Lazio di individuare le aree idonee per lโinstallazione di impianti di energia rinnovabile in modo responsabile. Nello specifico, dicono, รจ necessario avere un approccio integrato e di tipo sistemico che vada a conciliare le necessitร collegate alla decarbonizzazione e alla transizione energetica e quelle relative alla tutela e alla preservazione del territorio con i suoi ambienti, i suoi paesaggi e le sue tradizioni, e, ancor piรน, della sua attivitร primaria, lโagricoltura, fondamentale per garantire la produzione interna di cibo, la sopravvivenza e la qualitร della vita delle comunitร locali che nella maggior parte dei casi si basano ancora su unโeconomia agricola.
Nel Manifesto riflettori accesi sugli aspetti problematici di una โtransizione non controllataโ, mettendo in chiaro i rischi che si corrono. โA preoccuparci โ spiegano il Presidente delle Cittร dellโOlio Michele Sonnessa e il Presidente delle Cittร del Vino Angelo Radica โ sono il deterioramento dei territori e lโimpoverimento delle economie agricole locali. Auspichiamo la massima accuratezza e responsabilitร nellโindividuazione delle aree idonee di concerto con tutti gli attori e portatori di interesse locale. Chiediamo lโadozione di un approccio integrato considerando gli effetti di breve, medio e lungo termine anche in riferimento alla qualitร della vita e al benessere psico-fisico delle comunitร localiโ.
โQuello che chiediamo รจ che nellโindividuazione delle aree per lโinstallazione degli impianti di energia rinnovabile siano considerati tutti gli aspetti ambientali, sociali, culturali, produttivi, paesaggistici ed economici e non solo lโesistenza di vincoli ambientali e paesaggistici, la presenza di zone protette, parchi nazionali e regionali e aree di pregio storico-culturale e zone agricole di alta qualitร . Diciamo no anche alla semplificazione e accelerazione dellโiter autorizzativo se questo di traduce in valutazioni frettolose e non accurate e ai progetti calati โdallโaltoโ senza un coinvolgimento attivo e integrato delle comunitร locali e senza una co-progettazione partecipataโ ha dichiarato Alfredo DโAntimi, Vice Presidente e Coordinatore regionale delle Cittร dellโOlio del Lazio.
Ma cโรจ di piรน. Il veto delle realtร firmatarie riguarda lโutilizzo di aree agricole utilizzate e produttive per lโinstallazione di qualsiasi impianto che consumi, limiti la fertilitร o distrugga il suolo agricolo con potenziali conseguenze negative sulla tutela della biodiversitร . In particolare, nel Manifesto si esprime contrarietร allโutilizzo di aree agricole di alto valore paesaggistico e culturale o interessate da produzioni agro-alimentari di qualitร quali i siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dellโUNESCO riconosciuti come paesaggi culturali, i siti inseriti nella lista dei sistemi agricoli di rilevanza mondiale della FAO (Programma GIAHS), i siti inseriti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali del MASAF, le produzioni biologiche, le produzioni DOP, IGP, STG, DOC, DOCG e le produzioni tradizionali, i presidi Slow Food e le aree in cui viene praticata la viticoltura storica ed eroica o altro tipo di attivitร agricola di comprovato valore storico ed identitario. Si chiede, infine, che la titolaritร degli impianti realizzati su suoli agricoli non venga attribuita alle sole imprese del settore energetico ma coinvolga anche gli imprenditori agricoli.
Tutte le realtร che hanno sottoscritto lโappello hanno in premessa chiarito che sono favorevoli allโaumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e agli investimenti per lo sviluppo delle stesse; al miglioramento della prestazione energetica degli edifici e riduzione dei consumi energetici; al sostegno per la modernizzazione della rete elettrica e lo sviluppo di smart grid; alla promozione dellโautoconsumo e nascita delle comunitร energetiche (CER); alla semplificazione delle procedure autorizzative che siano, tuttavia, garanti e tutelanti del territorio, dellโambiente, del paesaggio e del benessere delle comunitร locali; alla collaborazione tra il governo centrale e le amministrazioni regionali per garantire un approccio armonizzato e coerente su tutto il territorio nazionale; allโelaborazione di Piani Energetici Regionali (PER) dettagliati tenuto conto delle specificitร territoriali e coinvolgendo le comunitร locali nel processo decisionale attraverso consultazioni pubbliche per garantire la trasparenza e la condivisione allargata; allโindividuazione delle aree idonee da parte delle Regioni e Province Autonome utilizzando un approccio integrato e sistemico che consideri criteri ambientali, tecnici, produttivi, economici, sociali, normativi, di sicurezza e tecnologici limitando (o optando prioritariamente) lโinstallazione degli impianti di energia rinnovabile a edifici, zone industriali o commerciali, aree degradate e di bonifica, cave, discariche o altre aree giร compromesse; allโindividuazione delle aree idonee da parte delle Regioni e Province Autonome coinvolgendo le Province, i Comuni e le comunitร locali in funzione delle rispettive esigenze e dei diversi interessi, tra cui quelle della conservazione del territorio, dellโambiente e del paesaggio; allโistituzione di Comitati tecnico-scientifici e Tavoli di monitoraggio a livello regionale che coinvolgano attivamente e rappresentino tutti i portatori di interesse e alla riesaminazione e aggiornamento periodico delle aree idonee per rispondere a nuove esigenze tecnologiche, ambientali, sociali.”
COMUNICATO STAMPA