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Una lunga sequela di accuse – riciclaggio, autoriciclaggio, estorsione ad imprenditori, traffico e spaccio di stupefacenti, detenzione di armi – emesse nei confronti di 42 soggetti, 32 dei quali giร finiti in carcere, responsabili a vario titolo dei reati in esame dietro coordinamento dell’esponente di un gruppo malavitoso che, uscito di galera dopo 19 anni di reclusione, si รจ subito rimesso in movimento per tornare ad imporre il potere suo e del suo gruppo sui territori casertani di Teverola e Carinaro. Altri tre indagati sono al momento ristretti ai domiciliari, per gli ultimi sette รจ invece scattato un provvedimento di divieto di dimora in Campania.
‘Nel corso dellโattivitร investigativa (dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, ndr) รจ stato anche accertato – si legge in un comunicato riassuntivo dell’operazione – il tentativo di imporre i servizi di onoranze funebri. I metodi adoperati s’incentravano sulla capacitร di intimidazione scaturente dalla consapevolezza della pervasivitร di un potere spregiudicato a cui prestare acquiescenza: un sistema, in altre parole del tutto alternativo al complesso di regole disciplinanti la comune convivenza e che ripete la sua forza dalle capacitร “militari”, ivi compresa quella di resistere anche ai pubblici poteri ed alla forza della legge, in ciรฒ essendo agevolato dal clima di omertร che, purtroppo, ancora aleggia in parte degli imprenditori per timore di subire atti ritorsivi contro i propri esercizi commerciali ovvero contro la propria persona o quella dei propri cari.Il sodalizio criminale disponeva di armi che servivano sia quale strumento efficace di intimidazione che per dirimere controversie allโinterno dei circuiti criminali. Eโ anche diffusamente emerso come lโassociazione traeva buona parte dei suoi introiti illeciti dalla compravendita di una svariata quantitร e qualitร di sostanze stupefacenti, quasi in regime di monopolio riuscendo, nel breve tempo, a saturare di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana i territori di competenza. Assai numerosi erano gli assuntori che a questi si rivolgevano per acquistare, anche piรน volte al giorno, le diverse droghe. Sono stati registrati casi di acquirenti che, non rispettando i pagamenti (che erano consentiti anche attraverso POS portatili) e le scadenze pattuite, venivano poi resi vittime di pestaggi e privazioni di beni personali.
Contestualmente allโesecuzione dellโordinanza di custodia, nei confronti di alcuni destinatari del provvedimento, รจ stato notificato un decreto di sequestro di alcuni beni mobili e quote societarie a loro riconducibili per un valore di oltre 1 milione di euro.