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Dal 21 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, il Castello medioevale di Rocca dโ€™Evandro, che negli ultimi mesi ha visto il completamento dei lavori di restauro, ospiterร  la mostra โ€œFranco Marrocco. Solstizio dโ€™invernoโ€. Lโ€™inaugurazione รจ in programma sabato 21 dicembre alle ore 16.00, nelle sale del piano nobile.
Lโ€™esposizione, promossa dal Comune di Rocca dโ€™Evandro in collaborazione con i partner culturali Museo-Fondo Regionale dโ€™Arte Contemporanea (FRaC Baronissi) e Fondazione Rossi di Nova Milanese, segna lโ€™inizio delle attivitร  del MaRฦŽ (acronimo di Museo arte Rocca dโ€™Evandro), la cui istituzione รจ stata deliberata di recente, unitamente alla creazione al suo interno della Collezione dโ€™Arte Contemporanea, fortemente sollecitata dallโ€™artista Marrocco, originario del centro, ultimo lembo della Regione Campania.
Il progetto della mostra, curato dal prof. Massimo Bignardi, storico e critico dโ€™arte, in collaborazione con lโ€™Associazione Culturale Ars-Ubivitae e lโ€™Associazione Giuseppe e Gina Flangini, si iscrive nel desiderio di proporre a un pubblico piรน ampio il lavoro di Franco Marrocco, costruendo due percorsi espositivi che animano lโ€™ala a mezzogiorno del piano nobile del castello.
Un segmento propone quattordici opere che lโ€™artista ha realizzato nel corso degli anni Ottanta e che ruotano intorno a un opera che รจ il grande trittico, โ€œSul mio cielo volano anche gli angeliโ€ (148×480 cm) del 1986, presente in quellโ€™anno alla XI Quadriennale di Roma. A precedere tale opera, vi sono alcune tele realizzate tra la fine degli anni Settanta e il 1984, quali ad esempio โ€œIl cieloโ€, ovvero quando il lavoro dellโ€™artista registra una nuova considerazione del rapporto tra la figura e lo spazio.
Il percorso continua nella seconda parte, ove sono presenti sette dipinti di grandi dimensioni realizzati in questi ultimi anni, tra questi โ€œSolstizio dโ€™invernoโ€, una significativa opera che lโ€™artista ha voluto donare alla nascente collezione dโ€™arte contemporanea del MaRฦŽ. ยซDalla distesa quasi bianca della tela, leggerissime tracce emergono per raccontare la presenza della naturaยป, scrive Bignardi. ยซIl silenzio va oltre e scivola verso lโ€™alto del dipinto: lรฌ, a moโ€™ di architettura, lโ€™artista ha costruito un vano, dal quale si slancia un ramo dโ€™argento. La luce lo capta e lo fa brillare: lโ€™Avventoยป.

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