REGIONE – Sanità, Agostini: “Part-time o congedo causa l. 104 è 4 volte media nazionale”

“Secondo uno studio voluto dalla Regione Lazio, a fine 2013 erano 6.286 i dipendenti della sanità pubblica del Lazio impiegati part-time o in aspettativa per il “minore aggravio” previsto dalla legge 104/1992 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate). La cifra rappresenta 12% del personale in servizio nel Lazio, contro poco meno del 5% della media nazionale. Un peso ancor più consistente in quanto con il commissariamento della sanità del Lazio e il conseguente blocco del turnover, queste unità agiscono in modo limitato sulla produttività del servizio sanitario regionale e non possono essere integrate.” Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Riccardo Agostini (Pd) membro della commissione sanità.
“Una situazione che spiega bene le difficoltà dei reparti del Lazio a far fronte alle richieste dei pazienti. Per regolare la materia – prosegue il consigliere del Partito Democratico – diventa urgente un intervento da parte del ministero della Sanità, attraverso un regolamento che indichi un preciso percorso di verifica dei casi a cura dell’Inps, così come prevede espressamente la legge.
I dati raccolti della Regione dicono che sono 964 i medici (il 10% di quelli in servizio nel 2012), 71 i dirigenti non medici (il 4% di quelli in servizio nel 2012) e 5.251 operatori non dirigenti (il 13% di quelli in servizio nel 2012) gli operatori della sanità che lavorano a tempo parziale avvalendosi del principio del minor aggravio. Più nel dettaglio ripartendo i medici che hanno prescrizioni o limitazioni sono 767 (7,2%), mentre quelli in aspettativa 197 (1,8%), i dirigenti non medici con prescrizioni 37 (1,9%) e quelli in aspettativa 34 (1,8%) e il personale non dirigente con prescrizioni 4.222 (10,9%) mentre quello in aspettativa 1.029 (il 2,7%).
Vista l’incidenza statistica eccessiva, sarebbe il caso di valutare nuovamente questi casi, perché pur volendo pensare che tutti siano effettivamente reali – conclude Agostini – resta difficile giustificare casistiche con incidenze così elevate come l’Asl Roma G e l’Ao San Camillo Forlanini (che nel complesso è l’azienda con la maggior percentuale di personale con la legge 104: il 26,3%), oppure la Asl di Frosinone, che racchiude casi come quello dell’ospedale di Anagni, dove la percentuale raggiungerebbe quasi il 90%. Per contro ci sono casistiche basse di personale in servizio con la legge 104, come la Roma A che si ferma all’1,6 per cento.”
Ufficio stampa
Simone Fattori

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