FROSINONE – Rincari acqua, Fenadip organizza una class action contro Acea

È ormai nota la vicenda relativa al maxi conguaglio Acea per il servizio di fornitura idrica ai cittadini della provincia di Frosinone, un importo che il commissario nominato dal Tar ha stimato in oltre 75 milioni di euro in riferimento agli anni 2006-2011. Un debito attribuito all’Ato, considerato inadempiente nei confronti di Acea che ha ora deciso di ottenere il credito direttamente dalle tasche dei contribuenti che troveranno l’importo segnalato in bolletta a partire dalla prossima fatturazione e per dodici rate trimestrali.
Ancora una stangata per i cittadini della provincia di Frosinone che, vittime di inadempienze altrui, dovranno saldare il debito: il milionario importo del conguaglio, infatti, scaturisce dalla mancata deliberazione delle tariffe definitive ed è relativo alla differenza tra i ricavi realizzati ed i costi sostenuti nel periodo 2006-2011.
Non avendo trovato alcun accordo con l’Ato, Acea ha deciso ora di incassare il credito.
E intanto, sotto gli occhi dei responsabili del disastro, i cittadini interessati stanno ricevendo i primi bollettini di conguaglio.
L’informativa rivolta all’utenza da parte della società per il servizio idrico è chiara: il conguaglio è relativo alle funzioni di regolazione e controllo del settore idrico (alla data del 1 gennaio 2012) non considerati ai fini del calcolo delle determinazioni tariffarie.
Ed ora perché i cittadini che usufruiscono di un servizio tanto importante quale è quello idrico devono trovarsi in bolletta costi non attribuibili direttamente all’utilizzo del servizio? Perché pagare un debito scaturito da responsabilità altrui?
Ma intanto a pagare, come troppo spesso accade, saranno i cittadini.
A scatenare il tutto è stata l’approvazione del cosiddetto pacchetto Acea nella Conferenza dei Sindaci del 5 marzo 2014 che, con il passaggio al nuovo metodo tariffario, ha di fatto sanato la questione del contenzioso in essere tra Acea e Ato5 relativo al maxi conguaglio. Per questo motivo ora la società per il servizio idrico ha deciso di incassare il credito facendo riferimento alla delibera n.643/2013 dell’Aeegsi avente come oggetto “approvazione del metodo tariffario idrico e delle disposizioni di completamento”.
Altra batosta per i cittadini, riportata nella stessa informativa diretta all’utenza, è quella del deposito cauzionale: la deliberazione n. 86/2013 dell’Aeegsi, prevede infatti un deposito cauzionale per gli utenti. Sono esclusi dal deposito gli utenti con domiciliazione bancaria o postale delle bollette del servizio idrico: una vera e propria minoranza!
Ritenendo oltremodo ingiusto e vessatorio ricorrere agli utenti per sanare debiti altrui, la scrivente Organizzazione Sindacale dà piena disponibilità all’avvio di una class action al fine di trovare una soluzione al caso che da giorni ormai affligge l’utenza di Acea; a tal proposito siamo pronti a denunciare la situazione per valutare innanzitutto la legittimità del credito che la società vanta e, inoltre, ad avanzare l’ipotesi di una possibile prescrizione per gli anni 2006-2009, dal momento che ad oggi sono ormai trascorsi cinque anni.
Non bastano promesse e inutili accuse reciproche da parte di una politica che ha ridotto i cittadini alla fame, sono necessari fatti concreti che evitino un ulteriore salasso per i cittadini. I responsabili hanno il dovere di dare delle risposte a tutti coloro che in questi giorni stanno ricevendo bollettini con cifre da capogiro per sanare un debito improprio.

Comunicato Stampa Fenadip Frosinone

Potrebbero interessarti anche...