FIUGGI – Poesie romanesche domani al Giardino dell’Excelsior

Sabato 9 agosto, ore 21,30 presso il Giardino dell’Excelsior (Bar Due P), nell’ambito della rassegna Libri al Borgo curata da Pino Pelloni, verrà presentato il libro di sonetti romaneschi “Dovesse capità” di Anna Ubaldi.
“Dovesse capità” raccoglie un lavoro poetico incentrato sulla visione femminile del mondo di oggi. Le poesie ospitano donne alle prese coi problemi della vita quotidiana, affrontati con umorismo e filosofia, qualità che da sempre sono patrimonio dei veri romani. L’ironia e la sagacia del romanesco, con tutte le sue espressioni forti, ben si adattano a queste poesie al femminile.
E il merito è di Anna Ubaldi. La sensibilità di donna della poetessa romana riesce ad ingentilire il linguaggio, ad arrotondare e ammorbidire i passaggi più espliciti del gergo romano. Le “parolacce” perdono il loro effetto triviale, grazie all’eleganza e al candore della poetessa. La precisione e l’incisività della Ubaldi, e l’eloquenza nel dipingere in rima la quotidianità popolare e la filosofia della gente di Roma, offrono immagini di spaccati di vita quotidiana, adatte per la recitazione. La delicatezza e la discrezione dei suoi versi, anche quelli più briosi, le consentono di affrontare temi importanti come l’emancipazione femminile o la prostituzione, e allo stesso tempo parlare con naturalezza di sesso, Santi, Chiesa e Santo Padre, mettendo in luce,  di quest’ultimo, il lato umano.

Anna Ubaldi è nata a Roma nel quartiere Trieste. Ha lavorato come dirigente alla Regione Lazio dove ha svolto tra l’altro un’intensa attività nell’ambito dell’emancipazione femminile. E’ stata insignita dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e viene frequentemente invitata a tenere pubbliche letture delle sue poesie.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Campidoglio per la sua attività poetica. Ha pubblicato “Per motivi di miseria”, raccolta delle più bizzarre richieste di aiuto indirizzate da cittadini alla Regione Lazio; “Magna dello de nonna” e “Me corcava de botte”, due raccolte di sonetti romaneschi.

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