PICINISCO – Festival delle Storie, oggi in scena l’ omaggio a Giorgio Albertazzi
Per il Festival delle Storie, giunto alla quinta edizione, venerdì 29 agosto, alle ore 17, presso il Museo del Montano di Picinisco è prevista la proiezione, del documentario “GIORGIO ALBERTAZZI: UN MAESTRO” firmato da Fabio Poggiali, presentato con successo presso l’ultimo Festival internazionale del film di Roma. Giorgio Albertazzi è considerato da molti il più grande attore italiano vivente, che ha spaziato tra teatro, televisione, cinema, in una prestigiosa carriera. Nel ritratto a lui dedicato, in occasione dei suoi 90 anni, il Maestro Albertazzi evidenzia la sua Poetica, e ci delizia con le sue raffinate e storiche interpretazioni.
Grande attesa per l’omaggio al grande Albertazzi realizzato dal regista Fabio Poggiali che gli ha dedicato anche il volume “L’Ultimo imperatore”, Bulzoni editore.
Fabio Poggiali dichiara: “ Ho realizzato un documentario su Giorgio Albertazzi – dopo avergli dedicato il volume L’ultimo imperatore – non solo perché egli si può considerare, oggi, il più grande attore italiano, ma anche perché rappresenta una personalità di spicco nel panorama culturale del nostro Paese. Nel corso della sua carriera, iniziata con Luchino Visconti, ha costituito, per circa venti anni, assieme ad Anna Proclemer, compagna di vita e di palcoscenico, una “ditta” teatrale di mirabile efficacia, con risultati eccellenti. Tra i loro numerosi successi: Spettri di Ibsen, con la regia di Mario Ferrero, nel 1959; Amleto, di Shakespeare, diretto da Franco Zeffirelli, nel 1963; La governante di Brancati, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, nel 1965; Pietà di novembre, di Franco Brusati, con la regia di Valerio Zurlini, nel 1966. Protagonista, nel 1954, del primo programma “one man show” della televisione italiana, Appuntamento con la novella, Giorgio Albertazzi divenne in breve tempo un divo grazie ai numerosi sceneggiati interpretati che lo resero popolare.
Nel rivedere oggi, a distanza di anni, le sue magistrali interpretazioni nell’edizioni televisive di Delitto e castigo (1954) e L’idiota (1959) di Dostoevskij, e del Jekyll (1969), tratto dal romanzo di Stevenson, si avverte la sorprendente attualità della sua recitazione, così come non si può non rimanere rapiti dal suo magnetismo in L’année dernière à Marienbad di Alain Resnais, film che vinse il Leone d’oro a Venezia, nel 1961 e di cui Albertazzi fu protagonista a fianco di Delphine Seyrig. Nella sua carriera è stato diretto, con successo, da registi di diverse scuole teatrali, tra i quali: Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Luigi Squarzina, Giuseppe Patroni Griffi, Franco Enriquez, Antonio Calenda, Maurizio Scaparro, Gigi Proietti, Dario Fo, Massimo Castri, Luca Ronconi; tutti gli hanno sempre riconosciuto straordinarie qualità e competenze.
Dopo aver attraversato personaggi inquietanti e “mercuriali”, come Re Nicolò di Wedekind, nel 1980, Enrico IV di Pirandello, nel 1982, e Riccardo III di Shakespeare, nel 1983, le sue frequentazioni letterarie sono state più assidue e gli esiti felici: le interpretazioni del carismatico imperatore Adriano, da Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, nel 1988 e più volte ripreso, così come del raffinato professore da Lezioni americane di Italo Calvino, rimangono scolpite nella memoria degli spettatori. Entusiasmanti le sue letture di Dante (nel 2003 a Bologna c’erano circa venticinquemila persone entusiaste ad applaudirlo, mentre recitava i canti dell’Inferno dall’alto della Torre degli Asinelli!) e memorabili i suoi recital di poesia, che ha sempre amato in modo particolare, coltivando un’attenzione ed uno studio sui valori ritmici, metrici e musicali del verso, di cui è un inimitabile “dicitore”.
Nel documentario si evidenzia la sua Poetica, grazie all’apporto di materiale di repertorio Rai, e all’intervista concessa all’autore, nella quale le memorie personali si intrecciano alle tappe fondamentali della sua carriera.