BRACCIANO – Ospedale Padre Pio, il Comune contro le decisioni della Regione Lazio
“La presentazione dell’atto aziendale a seguito dei piani operativi regionali è stato l’ultimo atto di una farsa e di una serie di dichiarazioni assolutamente false circa il destino dell’ospedale di Bracciano che di fatto viene chiuso così come lo abbiamo conosciuto fino ad adesso per diventare un ibrido legislativo che diventerà una trappola pericolosissima in prima battuta per i cittadini ma che espone anche gli operatori al rischio gravissimo”. Così Mauro Negretti, assessore con delega alla Sanità del Comune di Bracciano commenta le decisioni regionali riguardo l’ospedale Padre Pio di Bracciano.
“Si continua a far passare il messaggio che – commenta ancora Negretti – l’ospedale avrà un pronto soccorso. Questo non è nei fatti ed è bene che i cittadini lo sappiano. Trovo vergognoso inoltre l’atteggiamento dei sindaci dei Distretti F1, F2, F4 – escluso il distretto F3 del lago di Bracciano – che hanno dato compatti parere favorevole all’atto aziendale dopo che non più di 20 giorni fa, nella precedente conferenza dei sindaci, avevano espresso pareri decisamente negativi. Cosa sarà successo in questi 20 giorni per maturare un parere diametralmente opposto? Per quello che riguarda le trionfalistiche sortite della stampa – aggiunge l’amministratore di Bracciano – negli ultimi giorni inviterei ad approfondire e verificare gli argomenti prima di sparare titoli che ingenerano nell’opinione pubblica false percezioni di quello che sta accadendo esaltando una visione che non corrisponde al vero. Di fatto l’atto aziendale che recepisce i piani operativi della Regione – spiega Negretti – prevede 20 posti letto di medicina, 10 di chirurgia, 10 di week surgery e spoglia quello che è oggi il pronto soccorso dei requisiti di legge per essere riconosciuto tale a tutti gli effetti. Per chiarezza il 118 non potrà più condurre pazienti all’ospedale di Bracciano. Aggiungendo il danno alla beffa – dice ancora l’assessore – l’ospedale di Civitavecchia vede accrescere di 63 posti letto la propria dotazione, nuovi posti letto per i quali mancano spazi fisici. Quindi alla faccia della razionalizzazione. Si è creato il paradosso che Bracciano ha gli spazi ma non ha i posti letto assegnati e Civitavecchia ha i posti letto ma non gli spazi. Non possiamo inoltre tollerare che enti sovracomunali usino su questo territorio – dice l’assessore – il diritto della forza e non la forza del diritto e quindi perseguiremo in tutte le sedi competenti e ove ci sarà possibile la inottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato che nel 2012 ha stralciato Bracciano dal Decreto 80 decidendo che dovesse essere un ospedale sede di pronto soccorso cosa che non sarà più a seguito della decisione del presidente Zingaretti. Indiremo – conclude Negretti – a breve una conferenza stampa per chiarire le nostre posizione su queste problematiche”.
Decisamente contro anche il sindaco di Bracciano Giuliano Sala che ribadisce “La nostra battaglia a difesa del Padre Pio continua, indipendentemente da chi governa la Regione Lazio che, se vuole la immediata chiusura del Padre Pio, lo dica con chiarezza, senza indugio. E’ meglio. Siamo pronti – annuncia Sala – al ricorso non appena saranno pubblicati i Decreti”.