ALATRI – Il Comune ‘torna’ montano: l’ Imu agricola non si paga
È stata fatta giustizia: Alatri non pagherà l’IMU per i Terreni agricoli. Il Comune reinserito nell’elenco dei comuni totalmente montani.
A dare la notizia l’Assessore Mario Belli (nella foto) che spiega: “Il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e dei Ministri dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, il decreto legge contenente misure urgenti in materia di esenzione IMU che va a ridefinire i parametri precedentemente fissati, ampliandone la platea e rinviando il pagamento al 10 febbraio 2015.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 24.1.2015 è stato pubblicato oggi il decreto legge n. 4/2015, entrato in vigore il 24.1 c.m., contenente misure urgenti in materia di esenzione IMU che va a ridefinire i parametri precedentemente fissati, ampliandone la platea.
Il testo prevede che a decorrere dall’anno in corso, 2015, i terreni agricoli ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat, in tale elenco è presente anche Alatri. Continua l’Assessore: “ praticamente siamo tornati alla condizione precedente alla legge di stabilità, per cui non si applica l’ IMU a tutti i terreni agricoli, compresi quelli non coltivati. Tuttavia rimangono invece soggetti all’imposta le aree edificabili possedute da soggetti diversi coltivatori diretti o dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola.
Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015.
Comunque chi abbia già provveduto al versamento potrà compensare con la rata TASI dell’anno corrente, ovvero con l’IMU dovuto per l’anno 2015”.
Conclude l’Assessore Belli: “Il Governo con tale provvedimento, dando seguito alle pressioni esercitate da più parti, tra cui l’ANCI alla quale il nostro comune aderisce, ha risolto una evidente ingiustizia, della quale avrebbe fatto le spese un comparto, quello agricolo, che negli ultimi tempi, tra mille difficoltà, risulta essere l’unico in reale controtendenza rispetto alla decrescita dei comparti produttivi nazionali.”