FROSINONE – Garanzia Giovani, un flop: lo sconforto di Pietro Maceroni (CISL)
Scoramento, sfiducia, disillusione sono questi i sentimenti dei giovani della Provincia di Frosinone che stanno partecipando ai tirocini del Bando Garanzia Giovani. Un bando, una opportunità che doveva aiutare i NEET e che invece li sta gettando nello sconforto. Ma vediamo di cosa si tratta e chi sono i NEET: Garanzia Giovani fa parte di un Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione al quale anche la Regione Lazio ha aderito ed è rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano, i cosiddetti NEET appunto. Nel nostro Paese i NEET sono oltre due milioni: una flotta di giovani inattivi con problematiche diverse. Il rischio è che questi giovani si trasformino nel tempo in disoccupazione strutturale, una componente che nemmeno i contratti più flessibili riuscirebbero a inserire nel mondo del lavoro, con conseguenze a catena dal punto di vista sociale ed economico.
I Neet, in Provincia di Frosinone, commenta Pietro Maceroni, Segretario Generale della CISL (nella foto), sono un universo molto variegato: ci sono ad esempio i giovanissimi che hanno terminato la scuola dell’obbligo e lavorano in nero; ci sono i demotivati, coloro i quali cioè hanno smesso di cercare un impiego perché dopo il diploma non sono riusciti a entrare subito nel mercato; e ci sono i laureati che hanno acquisito competenze risultate subito obsolete per le richieste delle imprese. Profili diversi ma tutti altrettanto problematici. L’altro lato della medaglia, ed è quello che davvero ci fa riflettere, è la percentuale di NEET, ovvero di coloro che non studiano e non lavorano, in Provincia di Frosinone. La CISL ha rilevato che il tasso è vicino al 30%,cifre allarmanti perché oltre ad essere il dato più alto della Regione Lazio, pone l’accento sul fatto che in giro c’è rassegnazione ed a farne le spese sono principalmente le ragazze. Infatti addirittura 5 su 10 non studiano e non lavorano.
In Provincia di Frosinone, utilizzando il Piano Garanzia Giovani sono migliaia i tirocini attivati, Centri per l’impiego oberati di lavoro, molto movimento, tante passerelle politiche, ma la sostanza ci riporta ad una triste realtà ovvero che i ragazzi stanno abbandonando.
Le famiglie sono stremate dalla crisi, non ce la fanno più a sostenere i propri figli ma pur di dare una una chance ai propri figli anticipano loro le spese della benzina e del pasto per aiutarli a tentare questa esperienza di tirocinio della durata di sei mesi. La Regione dovrebbe pagare ogni due mesi l’indennità al tirocinante, ma questo non accade ed i ritardi si sommano, passano i mesi e quella che sembrava una ventata di novità si sta trasformando in una beffa, un fardello di anticipazione di spese da parte dei ragazzi. Notizia dell’ultima ora, molti ragazzi hanno abbandonato perché non hanno più i soldi per pagarsi la benzina, è come se un lavoratore andasse per cinque mesi a lavorare senza retribuzione. Questa è un’indecenza, chiosa Pietro Maceroni, Segretario Generale della CISL, uno strumento che era stato accolto come un’opportunità si sta rilevando l’ennesima beffa a danno dei giovani e delle loro famiglie, così si perde la fiducia nelle Istituzioni, nei finanziamenti pubblici e le imprese come possono pensare di investire con strumenti così incerti?
La Regione si deve svegliare: se non sbloccherà le risorse nelle prossime settimane manifesteremo sotto la Regione Lazio, perché non possiamo tollerare che i giovani neet, già sfiduciati e disillusi abbiano questa ulteriore beffa.
Se si va avanti così, continua Maceroni, il disinteresse per questi strumenti aumenterà sempre di più e mentre la politica si riempie la bocca di belle parole e progetti faraonici, nella realtà a rimetterci sono sempre gli stessi, i giovani in cerca di occupazione.
Comunicato Stampa CISL Frosinone