CASSINO – Violenza contro le donne: un ‘no’ anche dal carcere
Il 25 novembre si è celebrata in carcere a Cassino la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con un’iniziativa promossa dalla Direzione della Casa Circondariale e dall’Associazione culturale “Tutto un altro genere”, che opera dal 2012 per un coinvolgimento degli uomini contro la violenza di genere e che dallo scorso mese di marzo ha intrapreso un interessante progetto di prevenzione con un gruppo di reclusi “Parole che aprono i tuoi occhi al mondo”, attraverso la drammatizzazione e la scrittura. In vista di questo incontro, con gli esperti che li guidano, i detenuti si erano fermati a riflettere sui concetti di violenza e di rispetto, su cui avevano scritto alcuni loro pensieri.
L’incontro si è articolato in due tempi. Dopo il saluto della Direttrice, dott.ssa Irma Civitareale, Manuela Perrone, giornalista de Il Sole 24 Ore e Presidente dell’associazione, ha fatto una introduzione all’argomento, affermando che la violenza sulle donne non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini, per i quali è necessaria una solida presa di coscienza e un impegno. Infatti lo scorso anno le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna #HeForShe, lui per lei, un invito a uomini e ragazzi perché si impegnino con le donne nella lotta a discriminazioni e pregiudizi.
E’ intervenuto anche il criminologo, dott. Elvio Smarrella, il quale ha spiegato quanto siano importanti e sbagliate le tante piccole quotidiane violenze, fatte di parole, gesti, umiliazioni. Gli uomini debbono invece rispettare la donna e così anche se stessi, abbattendo i vecchi pregiudizi e stereotipi.
Due operatrici dell’associazione “Risorse Donna Onlus”, Elisa Viscogliosi e Nadia Gabriele, che lavorano presso il Centro di ascolto a Sora e la Casa di accoglienza in Valle di Comino dell’associazione, hanno raccontato i casi che passano sotto i loro occhi di donne che vengono regolarmente maltrattate in casa, picchiate, spesso davanti ai figli, e lasciate sole, che subiscono perché incapaci di trovare una via d’uscita.
Nel secondo tempo c’è stato il reading teatrale della Trilogia dell’AmorTe di Francesco Oliviero, interpretata da Paola Iacobone, David Duszynski e Vincenzo Schirru. La rappresentazione è andata in contemporanea con altre carceri in molte città italiane che hanno aderito al progetto. Nella lettura delle poetiche narrazioni agli attori si sono alternati anche due reclusi, che si erano preparati durante il corso con gli esperti.