ROMA – Ato5-Ato2, per il Coordinamento Acqua Pubblica la fusione può attendere
Oggi una delegazione del Coordinamento Romano Acqua Pubblica ha partecipato ad un incontro con il Sub-commissario Bruno Spadoni, con delega alle partecipate di Roma Capitale, in merito alla proposta di fusione tra Acea Ato2 e Acea Ato5, rispettivamente soggetti gestori dell’acqua nella provincia di Roma e di Frosinone.
Una fusione sulla quale i comuni della provincia di Roma sono chiamati ad esprimere un parere nella prossima conferenza dei sindaci, lunedì 8 febbraio, nonostante Acea Ato2 avesse provato a comprimere i tempi decisionali a 30 giorni, con una lettera datata 23 dicembre, trascorsi i quali si sarebbe avvalsa del “silenzio-assenso” dei comuni.
Una proposta di fusione che forse il management di Acea vuol far passare come una mera riorganizzazione societaria, ma che presenta una serie di elementi di criticità, sui quali lo stesso Sub-Commissario Spadoni ha affermato di non essere informato. Affermazione preoccupante, dato che nel suo ruolo rappresenta l’azionista di maggioranza di Acea SpA, e che il suo voto nella conferenza dell’8 febbraio ha un peso maggiore di quello di tutti gli altri comuni!
Nell’incontro di oggi, e nella lettera in calce inviata a tutti gli enti locali dell’Ato2, si sottolineano gli elementi critici più macroscopici, primo fra tutti la messa in mora da parte dei sindaci dell’Ato5 del gestore ACEA ATO 5 S.p.A. per inadempienze contrattuali e l’avvio della procedura di risoluzione del contratto.
Già solo questo elemento evidenzia come sia necessario che i comuni abbiamo più tempo per approfondire gli aspetti tecnici e le ripercussioni in termini di servizio per i cittadini di un’operazione di fusione con un’azienda appena messa in mora!
Ma sono in campo anche altri elementi, come la qualità degli investimenti fatti in Provincia di Roma, la sanzione di 1,5 milioni di euroappena imposta dall’Antitrust ad Acea Ato2 per pratiche commerciali scorrette, il percorso di una legge regionale che sta definendo nuovi ambiti territoriali e sul quale sono previste due interrogazioni consiliari per mercoledì 3 febbraio…
Tutto mette in luce come un “gradimento” a questa operazione sarebbe più un atto di fede nei confronti del management di Acea, che una valutazione consapevole di merito, e come il Commissario Spadoni avrebbe tutti gli elementi per sospendere i termini di una decisione che sicuramente supera la “gestione ordinaria” cui i commissari sono preposti.
Su un aspetto è invece necessario agire con urgenza: la garanzia del diritto all’acqua attraverso la regolamentazione del rapporto con gli utenti morosi. Un aspetto sul quale gli amministratori saranno chiamati ad esprimersi l’8 febbraio, votando il nuovo regolamento di utenza, nel quale il Commissario Spadoni si è impegnato a far inserire la clausola della garanzia del flusso minimo vitale anche in caso di morosità, come previsto dal Collegato ambientale.
Un impegno importante, cui siamo certi seguirà altrettanto impegno nel prendere tutto il tempo necessario alla valutazione della proposta di fusione, nonostante l’evidente “fretta” di Acea.
Coordinamento Acqua Pubblica Roma