FROSINONE – Convegno ASL sull’epatite C

L’Epatite C è una malattia in via di completa eliminazione? I nuovi farmaci ad azione antivirale diretta sono in grado di modificare radicalmente la storia naturale dell’Epatite C? L’impatto economico dei trattamenti è condizione determinante per diversificare l’accesso alle cure?
Sono solo alcuni degli interrogativi che saranno affrontati in profondità ed ai quali cercheranno di dare esaurienti risposte i partecipanti all’importante Convegno in calendario vener-dì prossimo 22 aprile presso la Sala Teatro dell’Asl di Frosinone in Via Fabi con inizio dalle ore 9,00.
Esperti, studiosi, ricercatori, specialisti di chiara fama si confronteranno sulla strategia terapeutica del futuro e sui nuovi orizzonti offerti dai nuovi farmaci a numerosissimi malati cronici fino a poco tempo fa senza alcuna speranza di guarigione.

L’infezione da virus dell’Epatite C (HCV) causa in Italia 10.000 decessi l’anno.
Nel mondo può dirsi causa di «un’epidemia globale silenziosa», con circa 150-170 milioni di infetti stimati (il 3% della popolazione totale). Milioni di persone sono colpite spesso inconsapevolmente dalla malattia, caratterizzata da una lunga latenza prima di manifestarsi in forma cronica. L’HCV è una delle principali cause di malattia cronica del fegato ed è conside-rato l’ottavo “big killer”al mondo con quasi un milione e mezzo di morti l’anno per complicanze della cirrosi (insufficienza epatica ed epatocarcinoma).

L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero sia di persone affette da infezione cronica da Epatite C che di decessi di epatocarcinoma.

«Ma l’Epatite C sarà presto un ricordo, sottolinea la dott.ssa Katia Casinelli, Dirigente responsabile della U.O. Epatologia dell’Ospedale Spaziani di Frosinone. Dico questo grazie ai decenni di attività della struttura che mi permetteranno, appunto, di dimostrarlo nel Convegno che si terrà venerdì prossimo».
Con il notevole contributo degli illustri relatori presenti, la Casinelli e la U.O.C. di Malattie Infettive, una della delle eccellenze dell’Ospedale di Frosinone, metteranno in evidenza i progressi terapeutici ottenuti negli ultimi anni e che porteranno all’estinzione della grave e subdola infezione.
«La U.O. di Epatologia – aggiunge Katia Casinelli – è l’unica in provincia di Frosinone autorizzata dalla Regione Lazio e rientra tra i soli 13 autorizzati nel Lazio alla prescrizione di farmaci innovativi per l’Epatite C. Bisogna anche sfatare il vecchio problema dei costi: con i prezzi destinati a scendere ancora si può prevedere che per fine anno i trattamenti (durata 12 settimane) potranno essere estesi a tutti, a prescindere dal valore di fibrosi. E con ciò credo potremo visitare più dei 4.000 pazienti/anno (numero già raddoppiato negli ultimi 3 anni) ed offrire più dei 160 trattamenti attuali. Di questi solo 3 non hanno ottenuto risposte terapeutiche e questo mi autorizza a confermare che con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta posso-no ottenere la guarigione oltre il 95% dei casi affetti da Epatite C».

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