10 giugno: Beato Enrico da Bolzano

Enrico era nato a Bolzano verso il 1250 e fu un povero operaio. A un certo punto si trasferì a Treviso con la moglie e il figlio e, dopo la loro morte, visse in una stanzetta messagli a disposizione da un notaio. A Bolzano e a Treviso fu ammirato come assiduo frequentatore di chiese (a Treviso ogni giorno visitava tutte le chiese della città) e ascoltatore di Messe. Molto ammirata fu la sua vita di penitente: dormiva su un duro giaciglio, portava un ruvido saio, praticava lunghe veglie in preghiera. Quando si spense, solo nella sua cella, il popolo disse che era morto un santo. I funerali richiamarono tantissima gente e furono accompagnati da prodigi. E per lungo tempo ci furono pellegrinaggi che condussero dalle città vicine migliaia di persone all’arca del poverello, collocata nel Duomo di Treviso. Una commissione vescovile registrò trecentoquarantasei presunti miracoli, ascoltando testimoni oculari. Uno di questi era il suo biografo, Pier Domenico di Baone, che fu più tardi vescovo di Treviso. Una sua reliquia nel 1759 fu portata nel Duomo di Bolzano.