SORA – Nel sito web della Diocesi rinnovata l’area istituzionale

Nel mondo digitale tutto corre veloce, un anno è come un secolo, ogni novità spodesta immediatamente quella precedente e la rende obsoleta mandandola in soffitta senza tanti complimenti. Non c’è più bisogno di aspettare il ricambio generazionale perché la spinta verso il nuovo procuri risultati. E’ quello che succede ormai da anni e con ritmo forsennato nelle tecnologie digitali. Perciò le parole d’ordine sono: innovare, velocizzare, ottimizzare, estendere a più persone possibile il buon uso di quelle “protesi comunicative” di cui non riusciamo più a fare a meno.
Anche per l’équipe di Pastorale Digitale, l’innovativo progetto di evangelizzazione della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, si presenta l’esigenza di un continuo, puntuale, efficace ed efficiente aggiornamento. Per questo dal 9 agosto scorso è online il nuovo sito della Diocesi per quel che riguarda l’Area Istituzionale, che appariva un po’ indietro rispetto all’area delle news (Vita della Diocesi) e della Pastorale Digitale 2.0. I nostri ingegneri informatici hanno lavorato intensamente per il restyling rinnovando la veste grafica e rendendola più leggera e agile, e più vicina e armonizzata al sito di Pastorale Digitale. La nuova grafica dà la possibilità di mostrare in evidenza gli eventi prossimi e di iscriversi subito online per partecipare e inoltre dà con immediatezza l’idea di un’appartenenza sostanziale della chiesa diocesana alla chiesa italiana ed a quella universale: è parlante l’immagine del Vescovo Gerardo con Papa Francesco, e sono di immediata fruizione i rimandi attraverso link al sito della Cei e a quello di Avvenire. Sono stati rivisti, aggiornati e riposizionati i contenuti, su cui si stanno completando i controlli in corso d’opera. Sono stati inseriti i dati aggiornati dell’Annuario diocesano 2015, fornendo i riferimenti di e-mail e telefoni dei sacerdoti e degli uffici, perché i fedeli possano sentire fattivamente vicina la chiesa diocesana con possibilità di risposte anche immediate. Altro aspetto importante del restyling eseguito riguarda le tecnologie: il sito infatti risulta ora adatto e ottimizzato per tablet e smatphone.
La fruizione del sito migliorata e resa più completa e immediata ovviamente non riguarda solo la tecnica, ma è stata studiata perché fosse coerente al Piano pastorale generale della Diocesi, ricordando che per la Pastorale Digitale non è importante mettere semplicemente in rete ma in comunione!
Fare tale operazione ha comportato per la Pastorale Digitale prima di tutto una riflessione profonda perché, a ben guardare, la voglia di innovare è un bisogno antico quanto l’uomo, perché è la vita stessa che cambia e si rinnova in continuazione e soprattutto perché noi sappiamo che c’è Qualcuno che – sempre – “fa nuove tutte le cose”! E dunque, prima di mettere in campo la tecnica, occorreva prestare attenzione alle persone, osservare i comportamenti degli utenti del sito diocesano e dei social, non “accomodarsi” sull’esistente e sul già realizzato, ma andare alla ricerca del meglio, aggiornare coloro che ci lavorano con passione e coloro che attingono alla nostra fonte, o meglio ai nostri canali che a loro volta attingono, e debbono attingere, sempre e solo all’Unica Fonte: Gesù Cristo. Ciò comporta incoraggiare e aiutare gli utenti, anche quelli più recalcitranti alle novità, all’uso di tecnologie sempre più facilitate, immediate e fruibili, ricordare sempre a se stessi e ai fruitori della nostra comunicazione che tutto ha senso se è fatto con fede, con speranza e con carità, che non siamo maestri (il Maestro è uno solo!) e non dobbiamo comunicare noi stessi, ma condividere la perla preziosa che non per nostro merito abbiamo trovato sulla nostra strada e gioire se altri la trovano e prendono ad amarla.
E’ questo che ci ha fatto scoprire che “velocizzare, ottimizzare, facilitare, estendere e mettere in comunione” sono verbi che non sono affatto in contrasto con i famosi 5 verbi del grande Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015, anzi sono in armonia con essi, perché questi verbi ci costringono ad uscire da noi stessi per ricercare come “creare ponti” e migliorare la comunicazione, che è l’ annunciare, ci fanno abitare pienamente il continente digitale ma anche la vita reale dei nostri fratelli, ci spingono ad educare all’uso dei media da cristiani, ci aiutano a trasfigurare la vita ponendoci come obiettivo il “mettere in comunione”.
Adriana Letta

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