FROSINONE – Utilizzo voucher: capoluogo al secondo posto nel Lazio
Tra le province del Lazio, Frosinone è al secondo posto per utilizzo dei voucher.
Lo testimonia una recente indagine condotta dalla Uil che sottolinea come, in Italia l’aumento dell’utilizzo dei buoni lavoro, sia stato nel 2016, rispetto al 2015, del 26,3%.
“Si tratta – sottolinea il segretario generale della Uil di Frosinone Gabriele Stamegna (foto) – di un utilizzo spregiudicato di quello che si presenta come uno strumento che, così come impiegato oggi, va incontro ad abusi e distorsioni nell’applicazione reale. L’incremento del ricorso ai voucher anche nella nostra provincia sta facendo emergere l’economia dei “lavoretti” affossando, contemporaneamente, le attività regolate da contratti, certamente flessibili, ma sicuramente “garantisti” per il lavoratore in termini di protezione sociale, previdenza, garanzie occupazionali”.
Secondo i dati, il 64% dei buoni lavoro è stato venduto nel Nord (93,2 milioni), e il restante 36% suddiviso quasi equamente tra il Centro (26,3 milioni) ed il Mezzogiorno (25,8). A livello regionale il Lazio è invece al 6° posto.
Oltre il 50% dei voucher del 2016 (pari a 73 milioni) è stato venduto per prestazioni effettuate in attività a cui la Riforma del 2012 ha esteso il campo di applicazione quali l’industria, l’edilizia, i trasporti. A seguire c’è il settore del turismo con una previsione di circa 21 milioni di buoni lavoro, poi il commercio (18,4 milioni) e i servizi (14,9 milioni).
“Il voucher – spiega Gabriele Stamegna – sembra organicamente e patologicamente entrato nel nostro mercato del lavoro. E’ necessario soprattutto evitare le frodi e gli abusi andando a colpire chi, con un questo istituto “copre” un rapporto di lavoro pluri-orario per evitare le sanzioni in caso di controlli. E’ necessario intervenire radicalmente sulle aree e i settori dove la liberalizzazione dei voucher ha prodotto più danni, in particolare industria, edilizia, terziario, servizi e turismo. L’economia dei “lavoretti” viaggia ad alte velocità e si sta sempre più imponendo come una parte importante della nostro sistema. Occorre invece – conclude il segretario della Uil di Frosinone – porre attenzione al vasto mondo che sta nel mezzo tra il lavoro autonomo (vero) e quello subordinato, caratterizzato da impieghi senza regole, con retribuzioni unilateralmente decise dal datore di lavoro e tutele sociali quasi nulle. L’obiettivo è il lavoro, ma che sia dignitoso per una vita dignitosa”.