VOLLEY A1 – Prova di grande carattere per la Biosì Indexa Sora: sconfitta Padova, si va alla bella!
La “cura Colucci” funziona: dopo l’esonero di coach Bagnoli, con la squadra affidata al secondo allenatore Maurizio Colucci, la Biosì Indexa Sora pareggia la serie play off 5 Posto SuperLega Unipolsai e rimanda tutto a mercoledì prossimo in quel di Padova, contro la locale formazione. Se all’andata fu proprio la Kioene ad imporsi, oggi i bianconeri hanno palesato di che pasta sono fatti,mostrando un altro volto e mettendo nel cassetto la vittoria al tie break. Un’ottima prestazione corale, da cui spiccano le solite personalità che durante la stagione hanno illuminato il palcoscenico del PalaGlobo: premio del pubblico a Rosso e Miskevich ancora miglior realizzatore con 27 punti.
Al suo esordio in SuperLega coach Colucci schiera la diagonale Seganov-Miskevich, Mattei e Gotsev al centro della rete, Rosso e Kalinin sulle bande, Santucci libero. Mister Baldovin risponde con Zoppellari al palleggio opposto a Giannotti, i centrali Volpato e Averill, i martelli Maar e Fedrizzi, Balaso libero.
E’ Fedrizzi, dai 9m, a schiacciare il primo pallone nel match della verità e a dare modo ai suoi di chiudere il primo punto. Kalinin pareggia i conti con un mani out e manda al servizio Seganov: primo turno positivo, non altrettanto il secondo, da cui scaturisce il pareggio targato Kioene. Situazione in perfetto equilibrio: le due compagini si studiano, rimpallano, rischiano poco. Maar guadagna una lunghezza giocando sulle mani del muro, ma è pronta la risposta di Mattei in veloce. Rosso si aggiunge al registro dei marcatori con un ace. Miskevich, su suggerimento di Santucci, mette giù la sfera in diagonale, poi uno svarione difensivo costa il penalty alla formazione di casa: 8-8. Sembra impossibile schiodarsi dall’equità numerica: ogni surplus è immediatamente rimediato, fino a quando sono gli ospiti a spezzare con il primo +2 del match. Da una difesa di Santucci, però, nasce l’azione che porta al nuovo pari, siglato da Rosso, che poi si ripete da fondo campo per il +1. Kalinin lavora per conservare il vantaggio, sebbene di misura, ma poi Mattei carica tutti con un altro ace ed è 17-15. Gotsev ferma a muro l’iniziativa patavina ed è +3. Gotsev bissa col suo fondamentale e fa salire i compagni a quota 20, con i veneti in difficoltà e sotto di 5 punti. In battuta trova spazio anche Marrazzo, ma purtroppo toppa la chance. Miskevich guadagna con una sassata il setball: il primo è annullato dai padovani, ma al secondo tentativo è il block di Miskevich a chiudere per tutti sul 25-20.
Mattei da lo start al secondo set, ma la spara out lasciando la lunghezza alla Kioene, raddoppia poi Giannotti. Fedrizzi mantiene il divario, Rosso però colpisce per il -1. Padova riconquista il volume perduto grazie al servizio fuori di Gotsev e alza i toni trovando il +3. E’ il palleggiatore Seganov, con due punti consecutivi, a ridurre alla misura. Kalinin, purtroppo per i volsci, gonfia la rete e in un momento non propriamente favorevole alla Biosì (6-9), mister Colucci chiede il time out. Il richiamo del “sindaco di Sora” sortisce l’effetto desiderato: prima la pipe vincente di Rosso, poi gli da una mano una battuta out del Padova. La Kioene è però decisa a non mollare il vantaggio e a riscattarsi dal primo game; altrettanto carica è Sora che con Gotsev trova l’11 pari e rimette in discussione le certezze patavine. Da un recupero di Kalinin nasce l’azione che genera il +1 volsco, conclusa sul lungolinea da Rosso. Il tocco morbido di Gotsev conserva il vantaggio, mentre Sperandio subentra a Mattei. E’ nuovamente scambio di palloni e favori da un quadrato all’altro: 15-15. Giannotti coglie in fallo Miskevich e si riprende il gap in favore; è il potente diagonale di Kalinin a riportare l’equilibrio. Shaw spezza il nuovo impasse e Padova scala il punteggio al led salendo a +3. Si rinnova l’opportunità dai 9m per il giovane Marrazzo che stavolta non sbaglia. Quando si cambia fronte, Volpato toppa restituendo palla e un punto d’oro ai bianconeri. Sul 22-23 i toni sono accesi e sul parquet si butta il sangue: sono però Averill e soci a mettere le mani sul set sul 22-25.
Tutto da rifare nel terzo set: si scende sul piede di guerra, si resta aggrappati ad ogni centimetro, ad ogni pallone. Un’azione qualsiasi potrebbe raccontare una storia diversa e il cuore potrebbe fare la differenza dove il braccio in quel momento non può arrivare; e di cuore ce n’è tanto in questa partita, da una parte e dall’altra. Un momento di buio nella metà campo sorana, però, lascia il +2 alla squadra patavina, forte di aver appena recuperato un parziale. Mattei riduce le distanze, ma Shaw riallunga, per poi sentenziare il +3 con un ace. Un tocco all’indietro di Seganov stende un po’ di lenitivo, l’offensiva padovana viene placata e la Biosì tira una boccata di ossigeno sull’8 pari. L’attacco fuori della Kioene cede il passo agli anfitrioni, Miskevich ne approfitta e mette giù il +2. Un Padova lungimirante ritrova ritmo e lunghezze e attenta alle coronarie laziali con repentini cambi di fronte. Il pubblico non smette di cantare e la Biosì di schiacciare ogni angolo a disposizione pur di non farsi rimettere sotto. Sono momenti di grande volley, di grande spettacolo e di bramosia di vittoria. Una fucilata di Miskevich fa lampeggiare il 18-16: vantaggio effimero perché poi è Maar a riconquistare un nuovo pareggio. Lo stallo si protrae assorbendo energie e consumando attenzione; resta più lucida la Kioene che chiude sul 23-25.
La pressione è oramai alle stelle per la Biosì Indexa: l’ora della verità è adesso e non è procrastinabile, o allunga fino al tie break o dovrà dire addio alla stagione. Sora reagisce al 2-1 che sta subendo e impone il +4 durante gli scambi iniziali. La Kioene resta aggressiva e volenterosa di staccare il pass per i quarti e recupera velocemente fino al -1. Un errore patavino e l’ace di Miskevich mettono legna sul fuoco volsco, alimentato dal muro di Mattei che si traduce nell’8-4. Il primo tempo di Volpato riconquista la sfera e contribuisce significativamente alla risalita del Padova che con un break positivo si rifà sotto. E’ nuovamente Mattei ad allontanare lo spauracchio veneto, gli fa eco Rosso con un ace. Picchia forte il six allenato da Baldovin e ricuce lo strappo per il -1; Miskevich ci mette una grande pezza e si riprende la lunghezza. All’opposto bielorusso risponde Maar, ma Gotsev arriva in soccorso dei compagni. I ritmi sono serratissimi e Kalinin da il suo apporto per aumentare il sovrappiù lirense. Miskevich tiene alte le percentuali d’attacco: 15-12. Fedrizzi controbatte per i veneti e la bagarre si inasprisce sul 17 pari, ma la combinazione Seganov-Miskevich trova una scappatoia. Giannotti riconquista però l’equilibrio e regala il guizzo da cui nasce il +1 padovano. Quando la difesa volsca va in bambola, la Kioene finalizza il 21-23: gli uomini di Colucci sono bravi a non lasciarsi sopraffare dal nervosismo e agganciano gli ospiti. La freddezza di Rosso trova il setball, ma il servizio out di Miskevich trascina tutti ai vantaggi: il braccio pesante si riscatta con una parallela, segue l’ace di Rosso che mette la firma sul 26-24 e il 2-2.
Il manuale delle grandi occasioni recita che il giudizio finale venga servito solo alla fine del tie break e così è per Sora e Padova. E’ la Kioene a mettere a terra il primo pallone, risponde Gotsev con un primo tempo, per poi servire così efficientemente da trovare il +2, peccato che al terzo turno in battuta prenda male le misure. Il diagonale di Miskevich significa +3 e manifesta tutta la voglia della Biosì di esserci e di tentare il tutto per tutto. Gioca sulle mani del muro capitan Rosso e da gran trascinatore fomenta il tifo della folla sorana. I veneti, consapevoli che quest’ultimo tempo potrebbe donargli la gioia che tanto agognano, lavorano di fino per il pari e lo agguantano sul 7-7. Al cambio campo è però la Biosì sopra di misura: il block a firma di Gotsev vale il nuovo +2. Sora è però costretta a pagare un paio di errori: sopraggiunge, poi, un block ai danni di Miskevich ed è vantaggio patavino. Difende ogni sfera il sestetto di patron Giannetti e con le ultime forze a disposizione sigla il 10-10. Il fuorimano volsco schiaccia per riportare avanti i suoi, Gotsev elargisce il suo contributo prezioso a muro; la Kioene è però ancora lì, ad un passo appena e fa sentire il fiato sul collo. L’ace di Gotsev trova il match ball: il contrattacco out di Padova vuol dire 15-11 e 3-2 finale. Il sogno è ancora vivo: verdetto rimandato a mercoledì 22.
Cristina Lucarelli