“Non possiamo che accogliere favorevolmente l’allargamento dell’indagine della Procura di Roma su tutti i parchi in merito alla proliferazione dei cinghiali nei centri urbani e non solo, un atto dovuto anche a seguito della morte di uno scooterista all’ingresso del Parco di Veio travolto da un ungolato. Depositerò all’attenzione della magistratura una interrogazione consegnata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in tempi non sospetti, e più precisamente il 13 ottobre del 2016, in cui rappresentavo i pericoli e i danni causati dalla fauna selvatica. Inoltre sarà mia cura far pervenire al pm Monteleone le mie dichiarazioni rilasciate a verbale, durante la commissione congiunta Ambiente e Agricoltura, che approvò con colpevole ritardo, solo a febbraio scorso, il “Programma operativo per l’anno 2017” relativo alla gestione e al controllo della fauna selvatica. Insomma sul tema dell’invasione dei cinghiali e sui loro potenziali pericoli possiamo dire che è stato gravissimo l’immobilismo della Regione Lazio che ha il pieno controllo delle riserve naturali del territorio così come peraltro dimostrato dalla mancata applicazione della Direttiva per l’individuazione dei criteri di attuazione dei prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia e membro della commissione Ambiente in merito alla notizia relativa all’apertura di una inchiesta della Procura di Roma su tutti i parchi della Capitale per fare luce sull’invasione dei cinghiali.