ROCCASECCA – Sergio Pirozzi incontra gli operai dell’Ideal Standard

Ha chiesto, ascoltanto, annotato e poi, senza fare promesse, ha parlato. Sergio Pirozzi, candidato a governatore del Lazio, ha voluto stringere le mani degli operai della Ideal Standard di Roccasecca. Ha raccolto il loro sfogo ed ha anticipato un punto importante del programma elettorale che ha consegnato quando ha deciso di concorrere: una forma di tutela verso quei lavoratori che a cinquanta anni non hanno più nessun punto di riferimento. A tutti quegli uomini e quelle donne che una volta licenziati non sanno più come fare per vivere. La mattinata ‘cassinate’ del sindaco di Amatrice, accompagnato dal candidato alla carica di consigliere Niki Dragonetti, ha avuto inizio partendo da Pontecorvo. Qui, presso la Casa della Salute, ricevuto dal vice sindaco Moira Rotondo e dall’assessore alla sanità, Gianluca Narducci, ha dialogato con il direttore sanitario e soprattutto con i tanti utenti che in quel momento affollavano la struttura. Le criticità del punto di riferimento per malati e cittadini di Pontecorvo sono diverse ma in primis, e quella più importante, è l’assenza di un’ambulanza medicalizzata. Quando si richiede l’intervento dell’Ares 118 sul posto arriva un mezzo con a bordo un infermiere, un autista ed un barelliere ma non un medico che invece deva partire da Cassino. “Una perdita di tempo che deve essere arginata – ha detto Pirozzi -. Non è tollerabile un servizio a metà. E se i tempi sono troppo stretti per poter intervenire con un medico? Per questo occorre istituire un servizio completo. I tagli potrebbero anche essere giusti ma non sulla pelle dei cittadini”. Un percorso costellato di applausi, selfie e strette di mano quello affrontato da Pirozzi e Dragonetti. Commovente l’incontro con una volontaria della Misericordia di Roccasecca che ha ricordato al sindaco di Amatrice quanto, grazie alle raccolte dei ciociari e dei cassinati, è stato donato alla sua terra. “Siete stati magnifici e per questo ho deciso di candidarmi. Perchè ho un debito con le persone perbene del Lazio. E solo vincendo ed iniziando ad attuare una sana e giusta politica che farà solo ed esclusivamente gli interessi della collettività, posso iniziare a sdebitarmi”. Il viaggio ha poi toccato Aquino dove ad accogliere Sergio Pirozzi e Niki Dragonetti c’era il candidato a sindaco alle amministrative del prossimo 4 marzo, Fausto Tomassi. “Sostenere un giovane poltico come Fausto Tomassi – ha spiegato Niki Dragonetti – è giusto e doveroso perchè Aquino ha bisogno di ritrovare quella linfa lavorativa ed occupazionale che sembra essere sparita da tempo. Non possiamo e non vogliamo dimenticare che in città c’è un tangibile segno della storia Umanista di questo mondo. San Tommaso d’Aquino è cresciuto tra le mura dell’Aquino antica e quelle stesse mura, quella stessa storia deve divenire il volano del turismo e della rinascita”. Sergio Pirozzi ha poi ammirato lo splendido panorama che è visibile dal Vallone e visitato la parte più antica del borgo. La visita al ‘Santa Scolastica’ è stata segnata dall’importante presenza di tanti sostenitori del ‘sindaco del Lazio’. Gente semplice, genuina che porta nel cuore un dolore. “Solo chi porta un dramma nell’anima può comprendere il dramma degli altri – ha detto Sergio Pirozzi – prima di entrare nel grande plesso ospedaliero di San Pasquale accolto dal direttore sanitario e accompagnato da Niki Dragonetti. Uno piccolo scambio di opinioni e la domanda, lecita, del perchè Cassino, come ospedale, ancora non sia passato a Dea di Primo Livello. La risposta dovrebbe essere fornita dalla Regione Lazio. Tutte le criticità registrate nella visita nel Cassinate saranno elaborate nei prossimi giorni e la risposta arriverà con il Pirozzi Day che è in programma tra qualche settimana in tutte le province del Lazio. “Sarà in quel frangente che renderò noto il mio programma elettorale completo. Senza false promesse – ha detto il candidato governatore -. Nel basso Lazio ho scelto di essere rappresentato da Niki Dragonetti perchè credo sia una persona capace e leale. Non vive di sogni come molti ma di lavoro, quotidiano, onesto, serio. C’è bisogno di tornare a credere nel prossimo, nella politica, nel Governo centrale. Ma solo ripartendo dai territorio troppo lontani dai giochi di potere, e quindi troppo spesso abbandonati al loro destino, possiamo tornare a sperare di poter cambiare questa società che non ci piace”.

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