BOVILLE ERNICA – Commemorate le vittime del 7 agosto 1944
Una corona di alloro con picchetto d’onore degli agenti della Polizia locale, il saluto e una breve riflessione del sindaco Enzo Perciballi a cui è seguita la celebrazione di una messa. Un’ora di ricordi e preghiera con il nobile scopo di ripudiare la guerra e auspicare pace e aiuto per le persone più deboli.
Sono state commemorate così, l’altro ieri, mercoledì sette agosto 2019, nel boschetto di Colle San Paolo a Boville Ernica, le ventiquattro persone giovani e giovanissime – fra loro anche bambini – che il sette agosto 1944 morirono a causa dello scoppio nel deposito munizioni delle truppe tedesche di stanza a Boville che, proprio in quella macchia a poche centinaia di metri dalla via Mària, punto strategico di collegamento con la via Casilina e con la vicinissima Casamari, tenevano nascosta l’artiglieria. Numerose le persone del luogo e i discendenti delle vittime che, anche stavolta, in occasione del 75esimo anniversario della tragedia, non hanno fatto mancare la loro presenza.
“Il ripudio della guerra deve essere un principio ben radicato nell’animo nostro e dei nostri figli” le parole del sindaco Perciballi, accompagnato dal capogruppo consiliare Luigi Onorati. “Quanto accaduto qui deve essere un insegnamento costante e quotidiano. E’ necessario far comprendere che la pace è più importante dell’offesa. La pace si costruisce anche con il ricordo, questo è un luogo di ricordo sicuramente forte, soprattutto per gli eredi e gli amici delle persone che purtroppo qui perirono. Ma queste morti furono anche la conseguenza del tentativo di recuperare forse non solo i metalli ma anche la polvere da sparo, che a quei tempi era utile per tanti motivi, anche di lavoro”. Poi il primo cittadino ha ricordato che anche oggi la polvere da sparo porta morte.
“Qui c’è il ricordo della guerra che ha lasciato straziati tanti genitori – ha spiegato ancora Perciballi – i quali purtroppo videro perire giovani uomini, ragazzi e bambini. A loro sono dedicati questo monumento e questa cappella”. E ha aggiunto: “Ringrazio anche don Giovanni Ferrarelli per la sua presenza, questo per lui è il primo anno. Continueremo a esserci per ricordare”. Quindi l’appello conclusivo: “Portiamo anche i nostri figli qui perché imparino a ripudiare la guerra e a prestare invece attenzione alla pace. Questo luogo deve essere il simbolo di Boville”.
Durante la messa il parroco don Giovanni, fra le altre cose, ha ricordato come dopo la guerra furono altri ad aiutare l’Italia a risorgere, anche economicamente. Ecco perché ha auspicato che, sulla scorta di quell’esempio, anche ai nostri tempi si provveda ad aiutare chi ha bisogno. E ha concluso con la preghiera per i caduti e per le vittime della guerra.