FROSINONE – Tagli ai servizi sociali, CGIL: “E il Comune tace”
Il Comune di Frosinone pensa bene di tacere mentre viene lanciato l’allarme sugli effetti dei tagli in bilancio dei fondi destinati ai servizi sociali: evidentemente non ha alcuna considerazione per quei cittadini e quelle famiglie a cui vengono negati l’assistenza e il sostegno di cui hanno purtroppo estremo bisogno.
L’Amministrazione Comunale di Frosinone ha proceduto ad operare tagli che hanno colpito duramente i servizi sociali. Si tratta di un vero e proprio accanimento verso le fasce più deboli della popolazione, in un contesto congiunturale particolarmente complesso e delicato in cui, se a prevalere fosse stata l’assunzione di piena responsabilità finalizzata ad una buona amministrazione, al contrario si sarebbe compresa e recepita l’importanza di rispondere ai crescenti bisogni di servizi alla persona, soprattutto quando ci sono di mezzo anziani e disabili.
“Ci saremmo aspettati scelte politiche in questo settore che mettessero al centro i cittadini più fragili e bisognosi di assistenza a domicilio. Il Comune di Frosinone, Capoluogo provinciale e capofila del Distretto sociale B, invece, ha intrapreso la strada di un consistente ridimensionamento dei servizi sociali garantiti ai suoi cittadini, facendo abbattere la mannaia di questi tagli in particolar modo sull’assistenza domiciliare, che attualmente è garantita a 95 utenti, a fronte dei 123 assistiti prima dei tagli contestati” dichiara il Segretario Generale SPI CGIL Frosinone Latina, Beatrice Moretti.
Lo SPI CGIL di Frosinone Latina denuncia la gravità di tale decisione dell’Amministrazione Ottaviani, che in sostanza ha portato il SAD, Servizio di Assistenza Domiciliare, da 2900 ore di assistenza erogate mensilmente a poco più di 1700 ore al mese! Si tratta di un attacco ai servizi sociali che viene da lontano, considerato il precedente colpo inferto a maggio scorso con una delibera di giunta comunale che aveva già decurtato circa 300 ore di assistenza domiciliare al mese, sospendendo di punto in bianco un servizio così importante ad utenti, taluni anche in condizioni di gravità, che si sono ritrovati abbandonati a sé stessi, pur avendo chiesto in alcuni casi di farsi carico del costo al fine di non vedersi negare la continuità dell’assistenza. Richieste rispetto alle quali il Comune di Frosinone si è dimostrato completamente sordo, dando così il “benservito” ai poveri malcapitati utenti estromessi dall’assistenza con lettere datate 30 giugno 2020, che comunicavano la sospensione del servizio dal 1luglio, ossia dal giorno dopo.
Il Comune si sottrae a qualunque confronto con le OO.SS., idem l’Ufficio di Piano del Distretto Sociale, a cui sono state inviate richieste di incontro completamente ignorate, dimostrando scorrettezza nelle relazioni sindacali e arroganza politica. Una situazione che a questo punto è diventata insostenibile e che vede la Categoria dei Pensionati della CGIL intenzionata a non permettere che quanto denunciato produca danni irreparabili per la fascia di popolazione che rappresenta e di cui intende far sentire forte la propria voce.
Beatrice Moretti – CGIL Frosinone