CASERTA – Estorsione e usura, arresti e sequestro di beni
Cinque persone, tra cui un soggetto già condannato in via definitiva per il reato di associazione mafiosa in quanto ritenuto elemento organico al clan camorristico “MASSARO-DI PAOLO”, attivo nei Comuni di San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico e zone limitrofe, sono state arrestate dai militari della Guardia di Finanza di Marcianise. In particolare, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di n. 5 soggetti gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di usura, estorsione e violenza privata, tutti aggravati dall’utilizzo del cosiddetto “metodo mafioso”. Secondo l’accusa, gli arrestati, “tramite la forza intimidatrice del clan, hanno concesso prestiti a tassi usurai nei confronti di un imprenditore, quest’ultimo chiamato a pagare interessi quantificabili nell’80% su base annua e, per tale motivo, costretto con atti violenti e minacciosi a cedere beni immobili del valore di oltre 300.000 euro”. Inoltre, “gli stessi indagati si sono resi responsabili di condotte estorsive nei confronti di un altro imprenditore, costretto anche lui con atteggiamenti violenti a restituire somme di denaro ricevute in prestito”.
“Unitamente alla misura cautelare personale, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca c.d. “per equivalente” dei proventi delle condotte delittuose, pari agli interessi usurai indebitamente percepiti dai soggetti coinvolti. In esecuzione di tale provvedimento, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro autoveicoli, terreni, quote societarie e disponibilità liquide per un valore complessivo di euro 173.000.
Gli esiti della presente attività costituiscono ulteriore importante testimonianza del costante impegno della Guardia di Finanza di Caserta e dell’Autorità Giudiziaria partenopea nella prevenzione e nella repressione di delitti quali l’usura e l’estorsione, resi ancor più dannosi dalla persistente emergenza pandemica e dalla conseguente crisi di liquidità patita dalle imprese del territorio casertano”. (n.d.r. foto di repertorio)