SORA – Pronto soccorso Ospedale: efficiente o no? E’ polemica Petricca-Porretta
Ha fatto discutere, nei giorni scorsi, la lamentela sul trattamento riservatole al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sora che l’avvocato e ex consigliere comunale Serena Petricca ha espresso sui propri canali social: recatasi lì per un attacco di coliche addominali risalente alla sera precedente è rimasta seduta su una sedia per 10 ore senza essere visitata, a differenza di un altro paziente che, entrato con i medesimi sintomi, ha ricevuto presto assistenza. Alla richiesta, rivolta ad una infermiera, di quale fosse il colore del suo codice d’ingresso, le è stato risposto che non era suo diritto saperlo: a quel punto l’avvocato ha chiamato i Carabinieri, che però le hanno risposto di non essere competenti per quel tipo di intervento. Una polemica strumentale, secondo Floriana Porretta, coordinatrice di Articolo Uno Sora che, in un lungo comunicato inoltrato alla nostra redazione, ritiene ‘inverosimile’ il racconto della Petricca, che con eccessivo ritardo ha raggiunto il Pronto Soccorso rispetto e in considerazione del fortissimo dolore che, di regola, danno le coliche a chi ne soffre. Floriana Porretta esamina anche un altro stralcio del post – ‘Dopo 10 ore non mi resta che tornare a casa, indignata, delusa e ancora dolorante con la convinzione che domani, vista l’urgenza, dovrò rivolgermi al privato’ -, commentandolo con queste parole: ‘Ma come? “Vista l’urgenza”, le “forti coliche” e il “dolore lancinante”, rimanda ancora di un giorno le cure mediche? È credibile tutto ciò?’.
La coordinatrice di Articolo Uno, però, esprime i sospetti maggiori soprattutto ai riferimenti politici dell’ultima parte del messaggio, da cui l’accusa di strumentalizzazione: ‘Cari politici non iniziate nessuna passerella elettorale perché se l’ospedale deve funzionare in questo modo meglio perderlo… Aggiungo maledetti politici che fanno campagne elettorali sulla sofferenza di noi poveri cittadini”. La replica testuale della Porretta: ‘La signora non è una povera cittadina, ma una amministratrice di lungo corso. E allora chiedo: quali azioni ha compiuto a favore dell’ospedale di Sora in tutti gli anni di attività di consigliera? Si è mai informata sulle sue problematiche? Ha la minima idea delle difficoltà che incontrano quotidianamente gli operatori sanitari? Ha mai proposto per esse una qualche soluzione che sia una? Si rende conto dell’ulteriore danno che sta procurando a quella struttura fondamentale per la salute dei cittadini? Ritiene forse che in questo modo possa apportare un qualche miglioramento? No: in questo modo fa scappare dall’ospedale medici e infermieri, che certo non intendono aggiungere al calvario quotidiano della loro attività anche gli insulti di politici che anziché proporre e concretizzare delle soluzioni diventano essi stessi il problema. Infine, la passerella elettorale, in vista delle elezioni politiche e soprattutto delle imminenti elezioni regionali, la sta facendo lei, strumentalizzando i bisogni fondamentali dei cittadini. La sua è soltanto l’ennesima aggressione politica alla sanità pubblica a favore della speculazione privata sulla salute, come del resto predica e pratica la sua ideologia. Danneggiare ulteriormente un bene primario dei cittadini, già colpito da anni di politiche scriteriate, solo per racimolare qualche voto è un atto inqualificabile’.